Cristianesimo vissuto
Consigli fondamentali alle anime serie
di Dom Francesco di Salles Polline, certosino Parte 3
VIII. La vita della Chiesa
Le grandezze dell'anima tua!… Se le vuoi comprendere, non contentarti di considerare lo svolgimento della tua vita isolata. Dio non ti ha fatto per vivere isolato in questo mondo, e non t'ha destinato a vivere da solo in cielo. Quaggiù come lassù, egli t'ha predestinato a vivere nell'unità d'un gran corpo, di cui tu devi essere membro e che è la Chiesa dei Santi. Tutti gli angeli e tutti gli uomini, chiamati per la loro creazione a glorificare essere beatificati, sono chiamati a vivere uniti insieme, per questa gloria e per questa felicità nell'unità organica, vivente. eterna della Chiesa.
Tutti sono chiamati, ma ohimè pochi sono gli eletti. Vi sono degli angeli malvagi e degli uomini cattivi, che a cagione del peccato non entreranno nel corpo degli eletti di Dio.
Tu che già fai parte di questo corpo per il battesimo e per la fede cristiana, e che sei risoluto di far tutto il possibile per rendere sicura, con le buone opere, la tua vocazione e la tua elezione, considerane la grandezza, per non perderne il beneficio.
Rendi grazie a Dio Padre che ti ha fatto degno di partecipare alla sorte dei Santi nella luce, che ti ha strappato al potere delle tenebre e ti ha trasferito nel regno del suo figliuolo diletto, col Sangue del quale fosti riscattato e ricevesti la remissione dei tuoi peccati... È lui il capo del corpo della Chiesa, lui le primizie della creazione, lui il Primogenito dei morti, lui il primo in tutto.
Gesù Cristo è il Figlio di Dio fatto uomo, lo sai.
Egli è Dio e uomo. In lui Dio e l'uomo sono talmente uniti, che non formano se non una sola persona. L'unione divina è in lui talmente completa, talmente incomprensibile!... è il mistero dell'Incarnazione. È per lui che Dio è veramente e infinitamente glorificato; ed è per lui che gli angeli e gli uomini sono uniti a Dio. Lui è il capo e noi le membra. Tutti gli eletti, sia angeli che uomini, entrano ognuno come un membro, un elemento vivo nel gran corpo, di cui Gesù Cristo è il capo. Ognuno ha il suo posto segnato, e la sua funzione determinata; tu ed io siamo chiamati al nostro posto e alla nostra funzione.
Sai perché Dio t'ha dato quella mente, quel cuore, quel corpo? Perché ognuno di noi ha un'esistenza di tale lunghezza, il proprio numero di facoltà, il proprio peso di tendenze? Perché i doni e le grazie variano per ogni individuo? Succede di questo come dei diversi elementi del tuo corpo: i nervi, le vene, le ossa, le fibre, ecc.; ciascuna parte ha la tua fisionomia, la sua struttura e il suo posto secondo la sua funzione.
Così noi siamo nel corpo di Cristo. Perché Dio creò degli angeli in tal numero e con tali qualità? Perché creò e continua a creare degli uomini? Secondo le necessità del gran corpo degli eletti. Egli ne ha tracciato il piano, sa fino a qual punto esso deve svilupparsi, e la storia dell'umanità quaggiù non avrà termine, se non al momento in cui l'ultimo membro ne avrà attuata la piena integrità. Che cosa dunque va effettuandosi nello svolgimento della storia del mondo? qual è il risultato del movimento universale degli esseri? La formazione del gran corpo, in cui, tutti insieme, gli eletti in Gesù Cristo lodano Dio e godono di Lui.
E tu che fai in questo mondo?
Tu cresci, ti sviluppi per arrivare come meglio ti è possibile ad occupare il posto e a compiere la funzione eterna, che Dio ti ha assegnata per la sua gloria e per la sua felicità. Dimmi: oseresti ancora sprecare la tua vita, e condannarti ad una diminuzione eterna, in cui non saresti che una metà o un quarto di te stesso? in cui non daresti a Dio che una parte della lode e non avresti per te che una parte della felicità, di cui eri capace nei disegni di Dio? Pensaci un po', una diminuzione eterna!... restare un membro menomato in questo corpo di santi, pel quale Dio ti fece, al quale sei già unito!... Oh! te ne scongiuro, non far tale ingiuria a Gesù Cristo tuo capo, ai Santi, alla Chiesa e a te stesso: sii un cristiano degno del tuo nome, degno della tua vocazione, degno del tuo Dio. Se avessi la fede!... la fede in Dio!... la fede nei tuoi destini immortali!... Se sapessi credere abbastanza da non perdere mai di vista le tue grandezze divine!
IX. Gli strumenti della vita.
Ora sai qual è il tuo fine: glorificar Dio, e render felice te stesso. Sai ciò che sei: mente, cuore e sensi.
Sai in che consiste la tua vita naturale; sviluppare il tuo corpo, il tuo cuore, la tua mente. Sai in che consiste la tua vita soprannaturale: svolgerti in Dio e nella Chiesa. In tal modo conosci lo scopo e la costituzione della tua vita; che cosa hai ancora bisogno di conoscere? Gli strumenti della vita. Non si manda un giardiniere al lavoro senza gli utensili, né un soldato alla battaglia senz'armi. Per quanto si conosca bene il lavoro, e per quanto uno sia forte, non si può nulla senza strumenti.
Dio ti creò. ti diede un gran compito da assolvere e forze potenti per eseguirlo; non t'avrà anche dato gli strumenti relativi al tuo còmpito e alle tue forze? Oh! Benedicilo, perché qui ammirerai una volta di più il suo amore. Si, egli ti diede strumenti senza numero e senza misura; ne hai un assortimento infinito; mai non ti mancheranno gli strumenti e mai li impiegherai tutti.
Ah! non ti lagnare che Dio sia stato avaro a tuo riguardo. Tu sai ch'egli non ti ha accorciato l'orizzonte del tuo lavoro, poiché è infinito. Tu non conosci abbastanza quali forze prodigiose ti ha dato, perché sei troppo abituato a sprecarle. Ma non ignori ancor più qual ricca collezione di strumenti egli ti mette nelle mani? Un lavoro infinito, forze incalcolabili, strumenti senza numero, ecco quello che ti diede. Sarà colpa sua, se tu non sai dilatare la tua vita?
Ma dunque, quali sono questi strumenti?
Tutte le creature. Intendi bene, tutte le creature. Bisognerà ricordar bene questa parola e il suo significato.
Ma che bisogna intendere per creature?
Bisogna intendere tutto ciò che è creato, tutto ciò, che è fra Dio e te, tutto ciò che Dio fece e tutto ciò che continua a fare. Ve ne sono delle creature fra Dio e te?
Le creature materiali, come gli elementi, l'acqua, l'aria, il fuoco, gli alimenti, le piante, gli animali e gli uomini... e tutti quanti gli avvenimenti che accadono... E le creature spirituali, la grazia, le virtù, i sacramenti, la Chiesa, i doni di Dio, ecc., ecc. Quante cose che sono e che si fanno! E tutte queste cose che sono e che si fanno, per te non sono che strumenti. Te ne mancano forse?
Sai che vuol dire strumenti? Vuol dire che tutto ciò che è e tutto ciò che si fa, è destinato da Dio a servirti per il gran lavoro della tua vita. Egli mette tutto a tua disposizione; nulla è, e nulla si fa se non per servirti di strumento. Questa è l'idea di Dio: ecco il perché di tutti gli esseri e di tutti i movimenti degli esseri terrestri, umani e divini. Tutto - dice S. Paolo, tutto lavora pel bene di quelli che amano Dio, e che dal beneplacito della sua volontà sono chiamati alla santità.
X. L'idea di Dio.
Comprendi ora l'idea che Dio ha sopra di te e sopra tutti gli esseri creati da lui? Non è forse grandiosa? Egli ha un fine essenziale: la gloria sua. A questo fine essenziale, ne aggiunge un secondo: la felicità dei suoi eletti. Per conseguire questo scopo egli ha un piano generale: l'unione di tutti i suoi eletti con lui e fra loro per mezzo di Gesù Cristo. E per eseguire questo piano, egli crea successivamente gli angeli e gli uomini, destinati a pigliare ciascuno il suo posto e a compiere la sua funzione nel gran corpo di Cristo. E per far a ciascun membro l'onore di lavorare lui stesso alla sua formazione, gli dà la vita allo stato di germe, che egli deve sviluppare fino alla sua piena crescenza. E per lavorare a questa crescenza egli crea strumenti senza numero: le creature di cui lui stesso si serve e di cui devi servirti anche tu. Ecco l'economia generale della creazione e dell'esistenza di tutte le cose, ed ecco l'organizzazione del piano speciale della tua vita nell'idea di Dio. Medita profondamente questa idea di Dio ed essa ti spiegherà tutto: comprenderai Dio, te e il mondo. Comprenderai la tua vita, e comprenderai anche i tuoi languori e le tue debolezze fino ad ora.
Senza dubbio non vedrai, al primo colpo d'occhio, come tutti questi strumenti possano servire: sei tanto poco abituato a servirtene! e conosci così poco la loro utilità! Ma imparerai, e per te la vita avrà degli splendori impareggiabili e sarai felice di sentire la tua vita dilatarsi per Dio senza misura.
Dio è quello che è; tu sei quello che Dio ti fece, e le cose sono quello che Dio le fece. Egli è l'infinito. Fece te per lui e le cose per te. Pretendi forse di rifare questo piano di Dio? Rifà piuttosto le tue idee secondo questo piano, e vedrai che c'è molto da fare. Poiché se tu sai così poco vivere, la ragione è che ti scosti troppo dall'idea di Dio; lo vedrai meglio più tardi.
Cuore cristiano, come sei fortunato d'aver la fede! Hai tempo ancora di correggere le tue vie, d'indirizzare la tua vita verso il suo giusto termine. Le risorse della vita in te non sono affatto esaurite, e tu saprai utilizzarle. Benedicile Dio!
XI. L'ultima delle creature.
Le creature sono strumenti, ma di che cosa? essenzialmente della gloria di Dio secondariamente della tua felicità.
Esse devono servirti a conquistare questi due beni, che sono lo scopo unico della tua vita. Hanno dunque una doppia utilità: l'una essenziale e primaria, per Dio; l'altra accessoria e secondaria, per te: utilità divina ed utilità umana.
Come strumenti hanno un'attitudine meravigliosa per servire a questi due fini; infatti essi sono opera di Dio, e tu devi credere che, quando Dio prepara degli strumenti, questi devono essere divinamente adatti al lavoro a cui sono destinati. Se l'uomo sa così abilmente fabbricare strumenti pel suo lavoro, Dio sarà meno abile di lui? Mai non ardiresti fargli l'ingiuria di credere ch'egli non abbia saputo adattare le sue opere alla sua idea. Ah! i Santi, che non sono tanto estranei all'idea di Dio, sperimentano come le creature sono strumenti di precisione, per le anime che sanno vivere. Nelle mani dell'ignorante che non conosce né lavoro né utensile, il migliore strumento non vale nulla. Passa l'utensile ad un uomo del mestiere e vedrai. Sai quali sono gli uomini del mestiere nel lavoro di cui parliamo? Sono i Santi. Perciò le creature, che potenti ed efficaci strumenti sono nelle loro mani! Quali opere hanno fatto i Santi, con gli stessi strumenti che tu non sai maneggiare! Se almeno sapessi domandare a questi maestri i segreti del tuo lavoro in questo mondo! Io voglio qui insegnartene alcuni e spero saprai profittarne.
XII. L'uso delle creature.
Le creature sono strumenti. Come bisogna servirsene? Anzitutto bisogna servirsene e non servirle. Bisogna averle alla mano e non nel cuore, dice S. Agostino. Questa breve frase dice molto. Sono strumenti, non altro. Nessuno è scopo, Dio solo è il tuo scopo; fuori di lui non v'ha traccia di scopo per le tue facoltà; tutto è mezzo, tutto è strumento. Né la tua mente, né il tuo cuore, né i tuoi sensi, hanno qualche scopo nelle creature; vi trovano degli strumenti ed ecco tutto.
E come si usa uno strumento? Si usa per quei lavori per cui è stato fatto, e nella misura, né più né meno, in cui è utile. Pigli la penna per scrivere, il coltello per tagliare, l'ago per cucire. Li prendi quando ne hai bisogno; te ne servi fintantoché ne bisogno; e fatta la cosa, lì metti giù. Ecco lo strumento e la maniera di servirsene. Così bisogna fare di tutte le cose.
Per usarne così, occorre conoscerne l'utilità. Il bambino non sa servirsi di nulla, perché non conosce l'utilità di nulla. Si porterà alla bocca tanto un coltello come un pezzo di pane, giocherà col fuoco, come con un'immagine. Tu conosci già molto l'utilità umana delle creature; ma della loro utilità divina che cosa conosci? Vi cerchi la tua felicità e dirò più avanti come. Ma la gloria di Dio! ah! tu non sospetti neppure la tua ignoranza a questo riguardo.
Sta' ben attento a questi princìpii, che sono gravidi di conclusioni, che si svilupperanno più avanti e a cui non potrai sfuggire. Sai che abbiamo fatto un patto di non mentire mai a noi stessi, e di andar sempre a fondo delle cose. Credimi, il fondo di questa parola "strumenti" è stranamente profondo; cerca dunque di scandagliarla e bada che non ti colgan le vertigini. Bisogna essere un uomo: mente positiva, cuore energico, corpo robusto.
(continua)