Cristianesimo vissuto
Consigli fondamentali alle anime serie
di Dom Francesco di Salles Polline, certosino.
Parte 2
IV. La vita
Che cosa è la vita? Ecco una di quelle domande imbarazzanti, dinanzi alla quale si resta molto sorpresi di non saper rispondere, quantunque si sappia benissimo che cos'è e sembri tanto chiara. Tu sai e senti d'avere la vita; ma dire esattamente in che cosa essa consista non lo sai più così bene. Cercherò di dirtelo io.
La vita è lo svolgimento d'un principio vitale. Vedi la pianta: in un piccolo seme è contenuto un principio misterioso, creato da Colui che è vivente nei secoli dei secoli e che è l'autore della vita. Questo principio misterioso, seguendo leggi affatto misteriose alla loro volta, fissate altresì da Dio, produce lo sviluppo della pianta, col suo fusto, rami, foglie, fiori e frutti. Lo sviluppo è appunto la vita della pianta: lo sviluppo, cominciato dal seme, elaborato dal principio interno, secondo le leggi che gli sono proprie.
In questa vita della pianta tu vedi quattro cose: anzitutto un principio vitale interno, poi un seme in cui questo principio è contenuto, poi delle leggi ch'esso segue, e finalmente ciò che produce. La stessa cosa si verifica in ogni vita. Nella vita dell'animale, come in quella dell'uomo, trovi questi quattro elementi: il principio, il seme, le leggi, gli sviluppi. Un essere vivente è dunque un organismo che, cominciando da un seme, si sviluppa secondo leggi proprie, e in virtù d'un principio vitale interno.
Capisci benissimo che è appunto il principio vitale interno l'essenziale della vita. È esso che è contenuto nel seme, che segue le sue leggi proprie, che procura lo sviluppo della vita. Nulla è vivente, se non quello che si sviluppa regolarmente secondo le leggi d'un principio vitale. È questo principio che costituisce la vita, perché procura lo sviluppo dell'essere vivo. Cosicché si può dire con verità che la vita è lo sviluppo d'un principio vitale.
Per produrre la vita, il principio ha bisogno di seguire le sue leggi. Ogni vita ha le sue leggi. Così tu vedi che un giglio non rassomiglia ad una rosa, né un gatto ad un gallo. Perché? In ciascuno di questi esseri il principio vitale ha certe leggi di sviluppo differenti. Ma tu vedi altresì che un giglio rassomiglia sempre ad un giglio, e un gatto rassomiglia ad un gatto. Perché? Perché il principio vitale ha leggi fisse; non esce dalle sue leggi, e se ne esce, muore, e non c'è vita. Così è dunque necessario alla vita che le leggi del suo sviluppo siano rispettate, e bisogna impedire che esse vengano violate. Rispettare le leggi del suo sviluppo è la prima necessità della vita.
Ma ce n'è anche un'altra. Ordinariamente lo sviluppo della vita è sottomesso a condizioni esterne. Guarda la pianta, l'animale; per svilupparsi la pianta ha bisogno d'un clima e d'un suolo adatto, le occorrono spesso le sollecitudini d'una coltura assidua, affinché la vita possa alimentarsi in buone condizioni. L'animale alla sua volta ha le medesime necessità d'alimentazione e d'ambiente. Se tali condizioni fanno difetto, la vita se ne va. Bisogna dunque assicurare alla vita gli elementi esterni del suo sviluppo, ed è la seconda condizione della vita.
Ti prego di non aver paura di questi princìpii filosofici; se mai te li farai spiegare; io voglio che la tua fede sia solida, e per esser solida, è necessario che sia fondata, e non può esser fondata se non su dei princìpii.
V. La scienza della vita.
Per proteggere e preservare la vita, che è la sua prima necessità, e per darle il suo vero ambiente, che è la sua seconda necessità, bisogna conoscerla. Com'è possibile curare ciò che non si conosce? Guarda il giardiniere: quanto s'affatica egli per ottenere dei bei prodotti! Con la teoria studia, e con la pratica osserva la sua pianta, le leggi che segue nella sua crescenza, il suolo che richiede, le cure che esige. Così acquista la scienza di giardiniere. Una volta in possesso di questa scienza, egli è in grado di proteggere e favorire la vita della sua pianta. Ma chi non sa, cosa potrà fare? Guasterà e rovinerà ogni cosa. Prova a coltivare una pianta che non conosci, e vedrai che la prima necessità per te sarà d'imparare. osservare, tentare, con gran rischio di rovinare, con esperimenti sbagliati, la tua pianta.
Così per coltivare una pianta bisogna sapere. In altre parole: la scienza della vita è necessaria alla vita. La scienza della vita è la cognizione delle leggi di sviluppo e delle necessità dell'ambiente: sapere come si sviluppa e sapere che ambiente richiede. sapere come si sviluppa, a fine di preservare il movimento vitale dagli errori, dalle lesioni, dalle deviazioni, dalle compressioni: tutte cose che, contrastando la vita, finiscono con ucciderla. Sapere quale ambiente richiede, al fine di fornirle gli elementi e gli alimenti utili e di preservarla dagli avvelenamenti.
Ogni vita richiede siffatta scienza: la vita della pianta che vuoi coltivare. quella dell'animale che vuoi allevare, la tua stessa vita che devi sviluppare. Per vivere, bisogna saper vivere. Ebbene, tu che hai la nobile ambizione di voler vivere cristianamente, tu che ad ogni costo sei risoluto di sviluppare in te la più incomparabile delle vite. comprendi in quale necessità ti trovi di sapere già prima che cosa è la vita cristiana? Comprendi che il tuo bisogno più urgente è l'avere la scienza della vita cristiana?
Quale scienza quella della vita cristiana! Ogni scienza è bella; ma quella della vita le supera tutte. E siccome la vita cristiana sorpassa ogni altra vita, la scienza della vita cristiana è la più grande delle scienze. Che t'importano tutte le altre senza questa? e che può mancare a chi la possiede? Saper vivere cristianamente: ecco quella scienza di cui ti voglio qui insegnare i fondamenti. Studiamo dunque insieme le condizioni della tua vita, a fine di formarne secondo i tuoi desideri una vita interamente e veramente cristiana.
VI. La vita del corpo.
Dio ti diede la vita per procurare la gloria sua e raggiungere la tua felicità. E qual vita ti diede? Anzitutto ti diede la vita del corpo, la vita naturale, quella di cui il corpo vive mediante l'anima, e di cui l'anima vive nel corpo. Di questa vita tu conosci il principio e le operazioni. Il principio è l'anima, dato che è l'unione dell'anima col corpo, che fa sì che il corpo sia vivente. Le operazioni sono la cognizione, l'amore e l'azione. Difatti tu hai delle forze conoscitive, delle forze volitive, e delle forze operative.
Per conoscere, hai un insieme di forze, che sono i cinque sensi, l'immaginazione e la mente.
Per amare e volere (giacché amare e volere sono la medesima cosa, poiché amare è voler bene), per amare, dico, hai un complesso di forze che sono nelle impressioni esterne, nella sensibilità e nella volontà.
Per agire hai un insieme di forze sparse in tutte le membra del corpo.
L'uomo, dice De Bonald, è mente, cuore e sensi.
La mente indica tutte le facoltà conoscitive, perché le domina e le dirige.
Il cuore comprende tutte le facoltà volitive. Sai che ci siamo intesi di non pigliar le parole tanto per il sottile. Il cuore è una parola che l'insipienza dei nostri giorni piglia spaventosamente per i capelli, non facendole designare se non le emozioni sensibili e passionali. Ricordati che, nel linguaggio cristiano, cuore e volontà sono sinonimi, e che indicano tutte le facoltà volitive.
Infine i sensi indicano le forze, operative.
Così quando Dio dice: tu amerai il Signore Iddio tuo con tutta la tua mente, vuol dire: con tutte le tue facoltà conoscitive; con tutto il tuo cuore, vuol dire: con tutte le tue facoltà volitive; con tutta l'anima tua e con tutte le tue forze, vuol dire: con tutte le tue facoltà operative.
Conoscere, amare ed agire, ecco tutto il movimento dell'uomo; sviluppare la mente, il cuore e i sensi, ecco tutta la tua vita. Vuoi vivere? Sviluppa la tua mente, sviluppa il tuo cuore, sviluppa i tuoi sensi, e vivrai. Formati una mente retta, un cuore energico, e sensi robusti; salute della mente, salute del cuore, salute del corpo, non trascurare nulla, non falsare nulla, non spezzare nulla; in tal modo vivrai. Dio ti fece per vivere; e vivere è svilupparsi. Tu non conosci tutte le risorse d'intelligenza, di dedizione e d'azione che Dio ha posto in te. Quando un uomo sa concentrare tutte le sue forze senza lasciarne perdere nessuna, egli ha una potenza prodigiosa. L'uomo più potente non è quello che ha maggiori talenti, ma quello che ne perde meno.
Ecco dunque una prima vita che tu possiedi, la vita del corpo, la vita naturale. Essa ha certamente la sua grandezza; le sue facoltà d'intelligenza, di volontà e di azione pongono l'uomo al di sopra di tutti gli esseri visibili; la sua vita è la più elevata di quelle che si svolgono nell'orbita terrestre. La vita umana è dunque una gran cosa, ed è una grande scienza il sapere svilupparla. Rifletti dunque! sviluppare la mente, il cuore e i sensi dell'uomo; istruzione, educazione, formazione: che problemi!
VII. La vita dell'anima.
Per la maggior parte degli uomini, questa vita naturale, che è composta di cognizione, d'amore e d'azione, è tutta la vita. Per te che vuoi essere cristiano, questo non è che una piccola parte e come la preparazione alla vera vita. La vera vita del cristiano è quella soprannaturale. Che cosa è questa vita? È una vita di cui Dio fa vivere l'anima, come l'anima fa vivere il corpo. Tutte queste operazioni d'intelligenza, d'amore e d'azione è l'anima che le fa nel corpo e per mezzo di esso. Ebbene, nell'anima tua di cristiano, Dio compie le stesse operazioni d'intelligenza, d'amore e d'azione; vale a dire, egli s'impadronisce delle tue facoltà naturali, e le fa agire soprannaturalmente. La vita naturale fa le funzioni del corpo rispetto a quella soprannaturale.
La vita naturale è l'unione dell'anima col corpo;
quella soprannaturale è l'unione dell'anima con Dio.
Ciò è senza dubbio assai misterioso per te, e non puoi averne ora la chiara intelligenza. Ma è appunto quello che si tratta d'insegnarti qui, e vedrai che la luce si farà piena ai tuoi occhi. Ritieni solo questo: che tu devi essere unito a Dio, come il corpo è unito all'anima, che Dio deve vivificare l'anima, come l'anima vivifica il corpo; che Dio deve far muovere l'anima come l'anima fa muovere il corpo. Se per un corpo umano è una dignità così grande l'essere unito ad un'anima ragionevole, quale dignità per un'anima cristiana l'essere unita al suo Dio!
Se l'istruzione della mente, l'educazione del cuore e la formazione dei sensi dell'uomo nella sua vita naturale sono problemi così formidabili, che scienza sarà quella che abitua la mente, il cuore e i sensi ad essere mossi da Dio e per Dio! Vedrai quali magnifici sviluppi è destinata a prendere siffatta vita. Vedrai quanto è grandiosa quella vita che tu ambisci. Oh! quanto devi ringraziare Dio d'aver messo nel più intimo del tuo essere codesto meraviglioso e prepotente bisogno, che ti fa aspirare alle profondità ed alla pienezza di siffatta vita! Oh! sì, diventa cristiano, dilata il tuo spirito, il tuo cuore e i tuoi sensi, in quest'atmosfera infinita della vita soprannaturale. Che vita sublime, dolce, inebriante! Ecco la vera vita. L'uomo che vi entra, ben sente che tutto il suo essere è fatto per salire fino a quel punto. Fintanto che l'anima tua non avrà la piena libertà di dilatarsi fino alle supreme altezze della vita cristiana, sentirai che ti manca qualche cosa.
Ma quando t'accorgerai di camminare su questa via della vita senza impacci, allora capirai che nulla ti manca più, tranne il cielo, che ne è il coronamento.
L'anima, animata dal movimento divino della vita soprannaturale, diventa capace di rendere a Dio una gloria infinita, e di godere per se stessa di una felicità infinita. Se tu non fossi cristiano, se non avessi in te la vita divina, non avresti che una capacità naturale, molto limitata ed incompleta, per lodar Dio e godere in te stesso. Ma in virtù della unione divina, acquisterai una potenza di lode e di godimento infinito. Dio che ha preparata e adattata la tua natura a tale stato soprannaturale, col vuoto delle cose terrene ti fa sentire che tu sei fatto per l'infinito. Ah! se sapessi la grandezza dell'anima tua!
(continua)