Tributo dovuto al
Ven. Don Giuseppe Tomaselli
(continuazione)
Sacerdote Salesiano Esorcista, Mistico nato a Biancavilla e morto a Messina in concetto di santità la notte tra l’8 e il 9 maggio 1989.
Istituì l'Associazione delle"Piccole Ostie " Anime Riparatrici...
(E' stato il mio primo padre spirituale. A Lui va tutto l'affetto e la riconoscenza per il bene che ha fatto alla mia anima. Nella santità di Uomo di Dio, portò l'Associazione da Lui fondata nel mio paese,
affidandola all'anima santa della signorina Maria Mollica,terziaria carmelitana scalza,alla quale va il mio ricordo rispettoso e devoto, di Lei fui fidata fedele Amica, e sostenitrice delle"PiccoleOstie".
Don Tomaselli non amava le sdolcinature ma la tenerezza.
Il suo parlare era aut aut. Non concedeva sconti alla Verità, e non girava attorno al problema ma lo affrontava col coraggio di chi vive solo per Iddio. Il "Decalogo" era scolpito nel Suo cuore magnanimo e buono. Tutte le creature per Lui avevano lo stesso valore. I titolati, i diseredati e gli esclusi erano amati e accolti alla stessa maniera. Patì infinite persecuzioni e incomprensioni...Io sono una testimone oculare. Voglio ricordarLo e farLo conoscere per mezzo dei suoi scritti). Ti voglio bene Padre! Proteggimi!
Libro
Profilo biografico e spirituale
DON GIUSEPPE TOMASELLI
D. Santo Di Guardi
Messina 1990
Messina 1990
Visto per la Congregazione Salesiana Messina 10 agosto 1990
Sac. Calogero Conti S.D.B
(continuazione)
A chi sono dirette queste paginette?
Il presente libretto non ha pretese letterarie, né dottrinali.
Vuole soprattutto soddisfare la richiesta legittima di tante persone che hanno conosciuto Don Tomaselli personalmente o mediante i suoi scritti, di cui, ad un anno della sua morte, c'è sempre una forte richiesta.
Segno che, al livello popolare specialmente, la sua opera, i suoi scritti, il suo apostolato, sono sempre apprezzati.
Don Tomaselli ha lasciato inedito un suo diario spirituale. Di esso, in questo libretto facciamo conoscere alcune sue riflessioni, ed è la cosa più importante, perché servono a farci conoscere la sua vita interiore e la sua spiritualità.
Forse tante persone desiderano che si dia notizia di fatti straordinari, come miracoli, visioni soprannaturali, disturbi diabolici, fenomeni mistici di cui si crede che Don Tomaselli avesse esperienza diretta.
Noi non diciamo che non fosse dotato, ma siccome su questo argomento è difficile distinguere ciò che è vero, da ciò che è falso, ci limitiamo a poche testimonianze, anche perché i limiti e l'urgenza di questo libretto non consentono un esame approfondito su ciò che di straordinario si dice.
Ciò non toglie che, se pervenissero altre testimonianze umanamente attendibili, in seguito non si possa pubblicare una nuova edizione ampliata del libretto.
Ci teniamo però a dire che la santità di una persona essenzialmente non consiste nei doni gratuiti e soprannaturali, che il Signore può concedere a persone devote, ma nell'ascesi e pratica delle virtù, specialmente delle virtù soprannaturali, fede, speranza, carità e delle altre virtù cristiane e religiose.
È questo l'insegnamento che ha sempre dato Don Tomaselli e noi lo rispettiamo. Spero che così avremo il breve profilo biografico e spirituale che la gente ci chiede.
Un libretto edificante allora? Di quelli che la gente saputa butta via? Proprio.
Non so se ci sono riuscito, l'intenzione l'ho avuta, ma nel rispetto della verità come mi è stata possibile conoscerla e discernerla.
Ci vuole discernimento.
E "per cominciare" credo che ciò possa bastare.
Infanzia
Biancavilla è un grosso Comune agricolo di circa ventimila abitanti in provincia di Catania, da cui dista 24 Km. a N. O. Sorge a 515 metri sul livello del mare su un ripiano delle pendici dell'Etna.
Don Tomaselli vi nacque il 26 gennaio del 1902 da Salvatore e Maria Greco, famiglia i cui sani principi, lo spirito profondamente cristiano, i grandi valori morali e cristiani egli amava spesso ricordare.
Scrive nel suo diario: "Sono stato senza l'amicizia di Dio solo tre giorni, i tre giorni prima di ricevere il battesimo".
Parole significative. Ci dicono la premura che ebbero i suoi genitori, come era nella buona tradizione cristiana, di fare battezzare il figlio a tre giorni dalla nascita, quando gli fu dato il nome di Giuseppe.
Del suo santo patrono Don Tomaselli fu un grande devoto. Di lui scrisse due libretti, uno intitolato "San Giuseppe", l'altro significativamente "La Verginità di San Giuseppe".
Don Tomaselli dunque ci dice che è stato senza l'amicizia di Dio solo i tre giorni che precedettero il suo battesimo. Si può quindi credere che la sua vita fu lineare, senza incrinature spirituali, tale da condurlo alla tomba con l'innocenza battesimale all'età di 87 anni.
Vocazione
Finite le scuole elementari, vivendo la vita di fede nella sua famiglia, sorse in lui il desiderio di farsi prete.
Frequentò per questo, fino alla quarta ginnasiale, le scuole nel Piccolo Seminario Arcivescovile che fioriva nel suo stesso paese natio.
Un'altra luce intanto si affacciò alla sua mente: Don Bosco. E allora lasciò il paese e con la benedizione dei suoi genitori andò a frequentare la quinta ginnasiale come aspirante salesiano a San Gregorio di Catania, dove i figli di Don Bosco avevano e hanno ancora una casa di formazione religiosa.
Dopo la quinta ginnasiale iniziò nel 1916 il Noviziato che dovette interrompere per motivi di salute. La prova lo maturò e lo confermò con maggiore consapevolezza nella vocazione salesiana e sacerdotale, per cui, ristabilito in salute, il 20 aprile del 1920 potè con gioia riprendere il Noviziato ed emettere i primi voti religiosi l'anno seguente con l'intenzione di consacrarsi per sempre a Dio nella Congregazione Salesiana.
D'ingegno impegnato nel bene, di carattere vivace, di forte memoria e acuta intelligenza, pur nel lavoro indefesso di salesiano, compì gli studi di filosofia e teologia e l'8 luglio del 1928 fu consacrato sacerdote.
Una grande luce si apriva al suo orizzonte: l'apostolato sacerdotale e salesiano. Visse il suo sacerdozio lungo l'arco di 61 anni tutto proteso a realizzare il programma spirituale di Don Bosco: "Da mihi animas coetera tolle", dammi le anime, prenditi il resto.
Attività Salesiana
Quelle nominate sono tutte case salesiane a carattere popolare; D. Tomaselli così fu per tanti anni a contatto con la povera gente, con ragazzi a rischio. Come un buon samaritano su tutti si piegò per soccorrere miseria, povertà e ignoranza con molta pazienza e amore. Ciò che lo impressionava era l'ignoranza religiosa di gente fondamentalmente buona, ma estremamente bisognosa di aiuti e d'istruzione specialmente religiosa.
Orientò quindi la sua vita per andare incontro a queste necessità.
Dal 1960 fino al giorno della sua morte, avvenuta nella notte tra 1'8 e il 9 maggio del 1989, operò a Messina, prima al S. Domenico Savio e dal 1973 al S. Luigi, dedicandosi totalmente all'apostolato della predicazione e, soprattutto, alla composizione e alla diffusione dei suoi libretti edificanti e istruttivi in materia religiosa.
Intelligenza arguta, possedeva un estro poetico spontaneo, per cui le sue poesie in dialetto siciliano erano richieste e applaudite in ogni occasione. Riusciva bene anche nel teatro e nella musica che tanta importanza hanno nella pedagogia salesiana.
Prima Svolta
L'urgenza però dell'apostolato sacerdotale, della buona stampa e "la svolta spirituale", come egli la chiama nel suo diario, gli fecero abbandonare queste attività.
"La prima svolta spirituale, iniziata nel Noviziato, l'ebbi veramente dalla lettura della vita di S. Teresa del Bambino Gesù. Rilessi questa Storia di un'anima, scelsi S. Teresina come mia protettrice e mi misi in rapporto epistolare con la sua sorella" (dal diario).
Ovunque abbia lavorato, ovunque sia stato, ha lasciato frutti copiosi di spiritualità, echi di ammirazione per la sua coerenza tra fede e pratica, per la sua scrupolosa osservanza religiosa, per la sua vita integerrima e santa.
Non si concedeva riposo, svago, vacanze. La stessa domenica era la giornata più faticosa, dedicata alle conferenze religiose e alla diffusione della buona stampa.
Partiva al mattino presto dopo aver celebrato e tornava spesso a notte inoltrata, anche dopo mezzanotte. Questo anche quando era ultra ottantenne. Le sue "Piccole Ostie" gli facevano trovare gente devota, che era felice di sentirlo parlare per ore e ore, ricevere la sua benedizione, invocando aiuto per i vari bisogni fisici e spirituali.
Ogni giorno quando arrivava a cena, dopo essere stato ad ascoltare per molte ore la gente e venire incontro ai loro bisogni, era stanchissimo, mangiava in silenzio con molta calma. Faceva tutto con calma, specialmente negli ultimì anni. Poi prima di andare a letto passava da Gesù Sacramentato e si fermava ore intere deponendo nel cuore di Gesù tutte le pene che aveva ascoltato a contatto con le miserie umane.
Il venerdi era un giorno particolare. Celebrava per la sua gente in mattinata nella chiesa dell'Istituto San Luigi, faceva l'omelia, ricordando anche la passione del Signore e il dovere di riparare Gesù Eucaristia. Le "Piccole Ostie" erano sensibili a queste note. Veniva molta gente anche da lontano. Frequenti erano i pulman di pellegrini che vi partecipavano e si accostavano ai sacramenti.
Nel pomeriggio c'era sempre la conferenza e l'incontro anche personale che si protraeva fino a sera tarda.
(continua)