La disumanità dell'uomo non si materializza soltanto negli atti corrosivi dei malvagi. Si materializza anche nella corruttrice inattività dei buoni.

Martin Luther King

Se vedi la carità, vedi la Trinità.

( Sant'Agostino )

domenica 12 ottobre 2014


LA VITA DELLA MADONNA
 Secondo le contemplazioni
della pia Suora STIGMATIZZATA
Anna Caterina Emmerick
PARTE QUARTA

Capitolo XI

150 – La Comunione di Maria e la Via Crucis di Efeso

Non vi erano uomini in casa, fatta eccezione per qualche Apo­stolo o qualche discepolo di passaggio che veniva a riverire la Madre di Gesù. Assiduamente ho visto entrare ed uscire da casa sua solo San Giovanni; ma né a Gerusalemme, né ad Efeso egli si fermava per molto tempo. 

Le visite dell’Apostolo alla Madre di Dio erano frequenti, ma molto brevi; portava una veste diversa da quella che aveva al tempo di Gesù. Era assai lunga, ricadeva in larghe pieghe al suolo ed era fatta di stoffa grigia e sottilissima. Svelto nei movimenti, Giovanni era slanciato e aveva il viso affilato ed avvenente; la testa sempre scoperta mostrava lunghe chiome di capelli biondi che scendeva­no divisi dietro le orecchie. 

Quand’egli compariva in mezzo agli altri Apostoli, la grazia verginale della sua fisionomia otteneva 
an­cora maggior risalto. Nella casa di Maria Santissima vidi una volta Giovanni che, sotto la veste bianca di quel giorno, indossava una cintura su cui erano ricamate delle lettere, mentre
una stola e una specie di manipolo gli pendevano dal braccio. 

La Santa Vergine, avvolta pure in una veste bianca, uscì dal­la sua stanza appoggiata come al solito al braccio dell’ancella, sem­brava mossa dall’ardente e sublime desiderio di rivedere e riabbracciare suo Figlio. Il suo volto era pallido come la neve e sembrava quasi trasparente, era consumata da questo desiderio. 

Giovanni si ritirò con Lei nell’oratorio; quindi Ella tirò un cordo­ne e subito il tabernacolo girò su se stesso ed apparve alla loro vista la croce. Pregarono insieme per qualche tempo inginocchiati ai piedi del crocifisso; poi Giovanni si alzò e trasse dal suo petto un astuccio di metallo, l’apri e ne tolse un involto di lana in cui c’era un panno bianco che racchiudeva la Santa Eucaristia sotto forma di un pezzetto quadrato di pane bianco. 

Dopo aver pronun­ciato alcune parole solenni, Giovanni diede la Santa Comunione a Maria. 
Non vidi però porgerLe il calice. Dopo la morte del Signore, la Santa Madre, finché abitò a Gerusalemme, non aveva smesso di bagnare con le sue lacrime la Via Dolorosa. Ella aveva misurato un passo dopo l’altro le distanze da tutte le stazioni, e il suo amore non poteva fare a meno di riempirsi con quell’incessante contemplazione. 

Quando giunse ad Efeso, Ella continuò a meditare i misteri della Passione di suo Figlio percorrendo quotidianamente una parte della montagna dietro la sua casa. Costruì in questo luogo una Via Crucis ad imitazione di quella vera lasciata a Gerusalemme. La vidi piantare una pietra per ogni stazione, dopo averne contati i passi e supposta la distanza giusta, o se vi trovava un albero, lo segna­va subito. Questa Via Crucis, benedetta anch’essa dalla Madonna con le lacrime, conduceva nel vicino bosco dove un’altura rappresentava il Calvario, e una piccola grotta, scavata in un altro colle, il Santo Sepolcro. 

Quando Ella ebbe stabilito le dodici stazioni, La vidi con la sua ancella dedicarsi a silenziose meditazioni. Ad ogni stazione esse si sedevano e rinnovavano nella profondità del loro cuore il ricordo delle misteriose sofferenze del Signore, Lo lodavano, ver­sando calde lacrime per l’immensità del suo amore. In seguito quel luogo fu disposto ancor meglio, ed io vidi Maria scrivere con un punteruolo su ogni pietra della Via Crucis il significato della stazione, il numero dei passi e altre indicazioni simili. Vidi pure ripulire la caverna che raffigurava il santo Sepolcro, disponendola come luogo di preghiera. Non scorsi alcuna immagine o croce che indicasse le stazioni della Via Crucis, ma solamente delle pietre con delle iscrizioni. 

Vidi poi che quella rudimentale Via Crucis del Cristianesimo primitivo fu ordinata ed abbellita sempre più col passar degli anni. Già su­bito dopo la morte della Madonna, vidi quella via abbellita e per­corsa dai cristiani che si prostravano sul terreno e lo baciavano. 
Vidi quando Giovanni percorreva insieme alla Santa Madre quella Via Dolorosa, quand’egli Le dava la Santa Comunione, La benediceva e riceveva a sua volta la sua benedizione. Giovanni era divenuto per Lei davvero come un figlio, e perciò più vicino a Lei di tutti gli altri Apostoli.

151 – La Madonna ritorna a Gerusalemme – La tomba
Dopo tre anni di soggiorno ad Efeso, vidi la Madre di Dio ri­tornare a Gerusalemme accompagnata da Giovanni e Pietro. Ella fu spinta da un desiderio fortissimo di rivedere i luoghi santificati dal Sangue di Gesù. Vidi in questa città radunati molti Apostoli come per un conci­lio. Tommaso era pure tra questi. La Vergine li assisteva con i suoi consigli. Essi stabilirono ogni cosa per la Chiesa futura; dopo di che andarono a portare lontano il Vangelo. 

Giovanni evangelizzò l’Asia Minore. Visitava regolarmente questa regione e perciò si recava spesso a trovare Maria ad Efeso. Quando la Vergine arrivò a Gerusalemme imbruniva appena; prima di entrare in città Ella si recò a visitare il monte degli Uli­vi, il Calvario, il santo Sepolcro e tutti gli altri luoghi santi che sono intorno a Gerusalemme. 

Mi sembra che la Santa Vergine, circa un anno e mezzo pri­ma di morire, tornò una seconda volta a Gerusalemme. Infatti ebbi un’altra visione in cui La vidi di notte, avvolta in uno spesso mantello, visitare con gli Apostoli i santi luoghi. Questa visione si confonde però con l’altra della prima visita a Gerusalemme. Ad ogni modo vidi la Vergine che, appena giun­ta sui luoghi della Passione, non cessava di sospirare: “Oh, figlio mio! Figlio mio!”. Giunta alla porta di quel palazzo dove aveva incontrato Gesù sotto la Croce, fu talmente addolorata da quel ricor­do che cadde svenuta a terra. Gli Apostoli credettero quasi che Ella avesse cessato di vivere. Fu portata al Cenacolo di Sion, in cui Maria Santissima abitò le stanze dell’atrio; per parecchi giorni fu così debole e sofferente, ebbe frequenti svenimenti e ci si attendeva di vederla spirare ad ogni momento. 

Si pensò allora di prepararle una tomba. Gli Apostoli fecero scavare da un operaio cristiano un bel se­polcro in una caverna sul monte degli Ulivi. Ma dopo che la tom­ba fu preparata, Maria riavutasi, si ristabilì abbastanza in salute per poter ritornare ad Efeso; vi morì dopo diciotto mesi. 

La tomba scavata per Lei a Gerusalemme fu tenuta in grande onore e più tardi lì vicino fu eretta una chiesa. Giovanni Damasceno – così udii nello spirito scrisse, secondo la tradizione uffi­cialmente diffusa, che la Madonna era morta a Gerusalemme e che in quel luogo era stata sepolta. 

Dio ha voluto che i particolari della sua morte, della sua se­poltura e della sua Assunzione diventassero solo oggetto di una tradizione incerta, perché la tendenza pagana del tempo non 
pe­netrasse nel Cristianesimo, facendo adorare Maria come una dea.  
 (continua)