La disumanità dell'uomo non si materializza soltanto negli atti corrosivi dei malvagi. Si materializza anche nella corruttrice inattività dei buoni.

Martin Luther King

Se vedi la carità, vedi la Trinità.

( Sant'Agostino )

giovedì 9 ottobre 2014

LA VITA DELLA MADONNA
 Secondo le contemplazioni
della pia Suora STIGMATIZZATA
Anna Caterina Emmerick

PARTE QUARTA

Capitolo XI


149 – Soggiorno di Maria Santissima ad Efeso.
 La casa della Madonna


Questa notte ho avuto una visione molto suggestiva del trapasso della Madonna. Maria ha vissuto sessantatre anni, meno ventitrè giorni. Ho ve­duto infatti dinanzi alla mia vista interiore ripetersi sei volte il segno X, poi un I ed un V. Questo forma sessantaquattro se non sbaglio. 

Dopo l’ascensione di Nostro Signore Gesù Cristo 
al Cielo, Maria Santissima visse circa tre anni a Sion, tre in Betania e nove ad Efeso. In questo luogo fu condotta da Giovanni quando si sca­tenò la persecuzione degli Ebrei contro Lazzaro che fu gettato in mare con la sorella. 

Quando la Madonna ricevette l’avvertimento interiore di lasciare il paese, Giovanni la condusse ad Efeso insie­me ad altre persone. Maria non abitò proprio in città bensì a tre ore e mezzo di cammino. Con Lei si stabilirono pure altre pie donne. Per coloro che giungevano da Gerusalemme, la casa di Maria si mostrava sulla collina, a sinistra della via principale. Dalla parte di mezzogiorno si vedevano magnifici viali albe­rati ed il terreno ricoperto da una gran quantità di frutti giallognoli. Stretti sentieri conducevano alla cima della montagna, coperta di erba campestre. La sommità presentava una pianura on­dulata e fertile di mezza lega di circonferenza: in questo luogo si erano stabilite la Santa Vergine e la colonia cristiana. 

Nonostante il luogo fosse solitario e selvaggio, non era di aspetto triste: vi si scorgevano in mezzo a piccoli spazi sabbiosi numerose grotte scavate nella roccia, come molte fertili e piacevoli colline disseminate di alberi da frutta dal tronco liscio e ricchi di bellissimo fogliame, che diffondevano intorno vastissime ombre. 
Prima di condurvi Maria Santissima, Giovanni aveva fatto co­struire un’abitazione per Lei. 
Numerose famiglie cristiane e molte pie donne invece avevano scelto la loro dimora nelle spelonche delle rupi e nelle cavità che offriva il terreno. Altre famiglie inve­ce abitavano in tende o fragili capanne. Le capanne iniziarono a diffondersi tra i cristiani fin dall’inizio delle persecuzioni, quando erano costretti a trasferirsi da un luogo all’altro per sfuggire alle medesime. Dovendo queste abitazioni provvisorie essere costruite sul suo­lo adatto, non è da meravigliarsi che spesso erano distanti l’una dall’altra anche un quarto d’ora di cammino. L’intera colonia cri­stiana era simile ad un paese composto di molti caseggiati sparsi su una vasta area. 
Solamente la casa di Maria era di pietra. 
Pochi passi dietro la casa, il monte si alzava ripido fino alla vetta, dalla quale si godeva una prospettiva estesissima sul mare, su Efeso e sulle sue numerose isole. In questa zona isolata non passava quasi mai nessuno. Nelle vicinanze della colonia cristiana vidi un castello dove abitava un re detronizzato.

Giovanni lo converti alla nuova fede. Tempo dopo questo castello divenne sede di un vescovo. Tra Efeso e la dimora di Maria Santissima scorreva un fiumi­ciattolo grazioso. La casa della Madonna era quadrata, solo la parte posteriore era di forma rotonda. Le finestre erano molto sollevate dal suolo; il tetto era piano. L’abitazione era divisa dal focolare, che era stato costruito al centro della casa. A destra e a sinistra del focolare si accedeva nella parte posteriore che, separata da una tenda, era adibita ad oratorio. Il centro della muraglia, dal focolare al tetto, aveva un incavatura simile quasi ai nostri condotti per il fumo, e servi­va infatti a guidare il fumo ad un’apertura superiore. Una tortuosa canna di rame si alzava al di sopra della casa. Le pareti del locale in cui si trovava il focolare erano anneri­te dal fumo. Lateralmente vi erano delle stanzette formate pure da pareti di giunchi legati insieme. Quando queste pareti mobili ve­nivano tolte si formava un’unica e vasta sala. 

In quelle piccole stanze dormivano l’ancella di Maria e le donne che talvolta venivano a visitarla.

 La parte posteriore della dimora, di forma circolare o angolare, era graziosamente addobbata. Le pareti erano ricoperte di vimini intrecciati che terminavano superiormente in forma di volta. Questo laterale della casa era scar­samente illuminato. Nell’oratorio, in una nicchia posta al centro del muro, vi era una specie di armadio che si apriva facendolo girare come un ta­bernacolo mediante un cordone. Vi si mostrava una croce lunga all’incirca un braccio, questa aveva le due braccia laterali in for­ma di Y, come ho sempre visto la prima Croce di nostro Signore. 

La croce non aveva ornamenti, era anzi rozzamente intagliata come sono le croci che ancor oggi giungono dalla Terrasanta. Io penso che l’avessero intagliata Giovanni e Maria Santissima. Era composta da quattro specie di legno. 

Mi fu detto che il tronco più bianco era legno di cipresso, il più bruno di cedro, il giallognolo di palma, il quarto infine color giallo, con la superficie levigata e con l’unita tavoletta 
dell’inseg­na era fatto di legno d’ulivo. Era fissata ad un supporto di terra o di pietre, com’era la vera Croce di Cristo sul Calvario. Ai piedi della croce si trovava un pezzo di pergamena dov’era scritto qualcosa, forse le parole del Signore.

Sulla croce era scolpita l’immagine del Salvatore, molto semplice, spoglia d’ogni vano ornamento e con linee di colore scu­ro. Le linee più marcate da una tinta nera rendevano ancor più chiara la figura del Cristo. 

Nelle diverse qualità di legno componente la croce, ravvisai le varie contemplazioni fatte dalla Santa Vergine. Due vasi di fiori stavano l’uno a destra e l’altro a sinistra della croce. Vicino a questi vasi vidi inoltre un lino, mi sembrò che fosse quello con cui la Santa Vergine s’era servita per asciugare il sangue e le piaghe del Santo Corpo di Cristo, quando fu tolto dalla Croce. Nello scorgere questa pezzuola, vidi Maria Santissima asciu­gare le sacre Piaghe del Redentore. Quel panno era simile alla tela con cui i sacerdoti puliscono il Calice dopo aver bevuto il Sangue di Cristo. 

La piccola casa della Santissima Vergine era situata vicino ad un bosco, circondata da alberi; la quiete ed il silenzio avevano l’assoluto dominio in quel luogo. L’ancella, più giovane della San­ta Vergine, andava nei dintorni a procurarsi talvolta un poco di cibo. Conducevano una vita assolutamente tranquilla e ritirata. 

Negli ultimi tempi in cui dimorò in questo luogo, la Madon­na divenne sempre più silenziosa e raccolta, pareva quasi dimen­ticasse di prendere il nutrimento necessario. Solo il suo corpo sem­brava appartenere ancora a questo mondo poiché lo spirito pare­va già passato a più felice dimora. 

Tutto in lei faceva trasparire la continua preoccupazione del suo spirito. Nelle ultime settimane della sua vita, si aggirava per le stanze appoggiata al braccio del­la sua fedele ancella.

(continua)