Mi colpisce veramente la frequenza con cui Papa Francesco richiama vescovi e sacerdoti a non lasciarsi vincere dalla tentazione del denaro e dalla vanità del carrierismo. Ieri mattina, alla messa celebrata nella residenza Santa Marta, Francesco ha parlato dei pastori trasformatisi in lupi «che mangiano la carne delle loro stesse pecore». Citando sant’Agostino, Papa Bergoglio ha criticato il comportamento di chi «prende la carne, per mangiarla, alla pecorella; si approfitta, fa negozi ed è attaccato ai soldi, diventa avaro e anche tante volte simoniaco. O si approfitta della lana per la vanità, per vantarsi». Vanità, attaccamento al denaro, vera e propria simonia. Sono parole radicali. E la frequenza con cui il Papa ripete questi richiami sta a indicare che, evidentemente, non si tratta di un male così raro.
Francesco ha spiegato che per superare queste «vere e proprie tentazioni» vescovi e preti devono pregare, ma hanno anche bisogno della preghiera dei fedeli. «Alla fine un vescovo non è vescovo per se stesso, è per il popolo; e un prete non è prete per se stesso, è per il popolo». Primo compito di un vescovo e di un prete, ha aggiunto Francesco, «è pregare e predicare il Vangelo. Un vescovo, un prete deve pregare e tanto… Deve annunciare Gesù Cristo Risorto e tanto. Noi dobbiamo chiedere al Signore che custodisca proprio noi vescovi e i preti, perché possiamo pregare, intercedere, predicare con coraggio il messaggio di salvezza».
«Quando un prete, un vescovo va dietro ai soldi – ha detto ancora il Papa, parlando delle tentazioni – il popolo non lo ama e quello è un segno. E lui stesso finisce male. Paolo parla di questo: “Ho lavorato con le mie mani”. Paolo non aveva un conto in banca, lavorava. E quando un vescovo, un prete va sulla strada della vanità, entra nello spirito del carrierismo, fa tanto male alla Chiesa». E alla fine diventa persino ridicolo, perché «si vanta, gli piace farsi vedere, tutto potente. E il popolo non ama quello! Vedete qual è la nostra difficoltà e anche le nostre tentazioni; perciò dovete pregare per noi, perché siamo poveri, perché siamo umili, miti, di servizio del popolo».
( dal blog di Andrea Tornielli, vaticanista.)
Grazie Papa Francesco degli insegnamenti,
e per la coerenza della Tua Vita.
e per la coerenza della Tua Vita.
Ti vogliamo bene!
Sei parte di noi.
Sei parte di noi.
Tu sei Padre!