Dom
Jean-Baptiste Gustave Chautard
L’Anima
di ogni Apostolato
Parte
prima
DIO
VUOLE LE OPERE ELA VITA INTERIORE
Capitolo
I
I –Le opere e perciò anche lo zelo sono voluti
da Dio
E’
attributo della natura divina l’essere generosa.
Dio è bontà infinita e la bontà non desidera altro che diffondersi e comunicare il bene di cui gode.
Dio è bontà infinita e la bontà non desidera altro che diffondersi e comunicare il bene di cui gode.
La
vita mortale del Signore non è stata altro che una manifestazione di
questa
inesauribile generosità.
Il Vangelo ci mostra il Redentore che semina sul suo cammino i tesori amorosi di un Cuore avido di attirare gli uomini alla verità e alla vita.
Il Vangelo ci mostra il Redentore che semina sul suo cammino i tesori amorosi di un Cuore avido di attirare gli uomini alla verità e alla vita.
Quella
fiamma di apostolato, Gesù Cristo la comunicò alla Chiesa che è un
dono
del suo amore, diffusione della sua vita, manifestazione della sua
verità,
splendore della sua santità.
Animata dallo stesso fuoco, la mistica Sposa di
Cristo continua,
lungo il corso dei secoli, l’opera d’apostolato del suo divino Modello.
O
ammirabile disegno e universale legge stabilita dalla divina Provvidenza!
L’uomo
deve conoscere la via della salute per mezzo dell’uomo.
Soltanto
Gesù Cristo ha versato il Sangue che riscatta il mondo; Egli solo avrebbe potuto
conferirgli la virtù di agire immediatamente sulle anime,
come fa attraverso l’Eucarestia; ma Egli ha voluto eleggersi dei cooperatori per diffondere i suoi benefici.
come fa attraverso l’Eucarestia; ma Egli ha voluto eleggersi dei cooperatori per diffondere i suoi benefici.
Per quale ragione?
Certamente perché così l’esigeva
la Maestà Divina, ma non meno lo spingevano le sue tenerezze verso
l’uomo. Se al più grande dei monarchi è conveniente governare solitamente
per mezzo di ministri, quale condiscendenza da parte di Dio, nel degnarsi
di associare povere creature alle sue opere e alla sua gloria!
Nata
sulla Croce, sgorgata dal costato trafitto di Cristo, la Chiesa perpetua
col
ministero apostolico l’opera benefica e redentrice dell’Uomo-Dio.
Questo ministero
voluto da Cristo diventa così il fattore essenziale della diffusione
della
Chiesa tra le nazioni e lo strumento il più ordinario delle sue conquiste.
In
questo apostolato figura in prima fila il clero, la cui gerarchia forma i quadri
dell’esercito di Cristo; clero illustrato da tanti Vescovi e Sacerdoti santi
e pieni di zelo, ed onorato così gloriosamente
dalla recente beatificazione del santo Curato d’Ars.
A
fianco di questo clero ufficiale, fin dalle origini del Cristianesimo sorsero
compagnie
di volontari, veri corpi scelti, la cui fioritura perenne e rigogliosa
costituirà
sempre uno dei fenomeni più evidenti della vitalità della Chiesa.
Nei
primi secoli nacquero anzitutto gli Ordini Contemplativi, la cui preghiera
incessante
e le macerazioni più dure tanto contribuirono alla conversione
delle
genti pagane. Nel medioevo sorsero gli Ordini Predicatori, gli Ordini
Mendicanti,
gli Ordini Militari, gli Ordini che si votano all’eroica missione di riscattare
i prigionieri dalle mani degli infedeli. I tempi moderni infine hanno visto
sorgere una vera moltitudine di Milizie insegnanti, Istituti, Società di
Missionari,
Congregazioni di ogni specie, che mirano a diffondere il bene
spirituale
e corporale sotto tutte le forme.
Inoltre,
in ogni epoca della sua storia, la Chiesa ha sempre trovato preziosi
collaboratori
nei semplici fedeli, come quei ferventi cattolici divenuti oggi
una
legione, gli «uomini d’azione» – per usare l’espressione consacrata – dal
cuore
ardente che, riuscendo ad unire le loro forze, mettono al servizio della
nostra
Madre comune, senza alcuna riserva, tempo, capacità, beni,
immolando
spesso la propria libertà e non di rado versando il proprio sangue.
E’
veramente uno spettacolo mirabile e confortante questa provvidenziale
fioritura
di opere che nascono a tempo dovuto e sempre meravigliosamente
adatte
alle circostanze. La storia della Chiesa lo dimostra: ogni nuovo
bisogno
da soddisfare, ogni pericolo da scongiurare ha visto immancabilmente
sorgere l’istituzione richiesta dalle necessità del tempo.
Ed
anche oggi, a mali di particolare gravità, vediamo opporsi una moltitudine
di opere ieri appena conosciute: Catechismi in preparazione alla prima
Comunione, Catechismi di perseveranza, Catechismi per i fanciulli abbandonati,
Congregazioni, confraternite, Riunioni e Ritiri per uomini e giovani,
per signore e ragazze, Apostolato della preghiera, Apostolato della carità,
Leghe per il riposo festivo, Patronati, Circoli cattolici, Opere militari, Scuole
libere, Buona stampa eccetera: tutte forme di apostolato suscitate da quello
spirito che infiammava l’anima di S. Paolo – «In quanto a me ben volentieri
sacrificherò del mio, anzi tutto me stesso, per le anime vostre» (2 Cor.,
12, 15) – e che vuol diffondere ovunque i benefici del sangue di Gesù Cristo.
Possano
queste umili pagine giungere a quei soldati che, pieni di zelo ed
ardore
per la loro nobile missione, proprio a causa dell’attività svolta, si espongono
al pericolo di non essere prima di tutto uomini di vita interiore e che,
se venissero puniti un giorno con insuccessi in apparenza inesplicabili, come
pure da gravi danni spirituali, potrebbero essere tentati di abbandonare
la lotta e ritirarsi scoraggiati sotto la tenda.
I
pensieri sviluppati in questo libro furono anche a me di grande aiuto per
lottare
contro il perdersi nell’azione esteriore. Possano essi evitare ad alcuni
le
delusioni e guidare meglio il loro coraggio, mostrando a loro che il Dio
delle
opere non dev’essere mai abbandonato per fare le opere di Dio, e che
il
motto «Guai a me, se non avrò evangelizzato» (1 Cor., 4, 16) non ci dà
mai il
diritto di dimenticare quest’altro: «Che giova all’uomo guadagnare
fosse
anche tutto il mondo, se poi perde la propria anima?» (Mt. 16, 25)
I
padri e le madri di famiglia, per i quali il libro Introduzione alla vita
devota
non è
ormai sorpassato, gli sposi cristiani che si considerano vicendevolmente
obbligati ad un apostolato che esercitano nel tempo stesso verso
i propri figli per formarli all’amore e all’imitazione del Salvatore, possono
applicare anche a loro stessi l’insegnamento di queste modeste
pagine.
Possano anch’essi meglio comprendere la necessità d’una vita non
solo
pia ma anche interiore, per rendere efficace il loro zelo e imbalsamare
la
loro casa con lo spirito di Cristo e con quella pace inalterabile che, nonostante
tutte le prove, sarà sempre la caratteristica delle famiglie profondamente
cristiane.