…Come
leggiamo in san Paolo… Meditare sul mistero del
volto di Dio e dell’uomo è una via privilegiata che conduce alla pace.
Questa,
infatti, incomincia da uno sguardo rispettoso, che riconosce nel volto
dell’altro una
persona,
qualunque sia il colore della sua pelle, la sua nazionalità, la sua lingua, la
sua
religione.
Ma chi, se non Dio, può garantire, per così dire, la “profondità” del volto
dell’uomo?
In
realtà, solo se abbiamo Dio nel cuore, siamo in grado di cogliere nel volto
dell’altro un fratello
in
umanità, non un mezzo ma un fine, non un rivale o un nemico, ma un altro me
stesso, una
sfaccettatura
dell’infinito mistero dell’essere umano.