Dalla
prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Fratelli,
Cristo non mi ha mandato a battezzare, ma ad annunciare il Vangelo, non con
sapienza di parola, perché non venga resa vana la croce di Cristo.
La
parola della croce infatti è stoltezza per quelli che si perdono, ma per quelli
che si salvano, ossia per noi, è potenza di Dio. Sta scritto infatti:
«Distruggerò
la sapienza dei sapienti
e
annullerò l’intelligenza degli intelligenti».
Dov’è
il sapiente?
Dov’è il dotto?
Dov’è il sottile ragionatore di questo mondo?
Dio
non ha forse dimostrato stolta la sapienza del mondo?
Poiché infatti, nel
disegno sapiente di Dio, il mondo, con tutta la sua sapienza, non ha conosciuto
Dio, è piaciuto a Dio salvare i credenti con la stoltezza della predicazione.
Mentre
i Giudei chiedono segni e i Greci cercano sapienza, noi invece annunciamo
Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani; ma per
coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, Cristo è potenza di Dio e
sapienza di Dio.
Infatti ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli
uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini.