Amore
e giustizia io voglio cantare,
voglio cantare inni a te, Signore. Agirò con saggezza nella via dell'innocenza: quando a me verrai? Camminerò con cuore innocente dentro la mia casa. Non sopporterò davanti ai miei occhi azioni malvagie, detesto chi compie delitti: non mi starà vicino. Lontano da me il cuore perverso, il malvagio non lo voglio conoscere. Chi calunnia in segreto il suo prossimo io lo ridurrò al silenzio; chi ha occhio altero e cuore superbo non lo potrò sopportare. I miei occhi sono rivolti ai fedeli del paese perché restino accanto a me: chi cammina nella via dell'innocenza, costui sarà al mio servizio. Non abiterà dentro la mia casa chi agisce con inganno, chi dice menzogne non starà alla mia presenza. Ridurrò al silenzio ogni mattino tutti i malvagi del paese, per estirpare dalla città del Signore quanti operano il male. |
Commento
Il
salmo è un programma di fedeltà a Dio nell'esercizio della regalità.
La
tradizione lo attribuisce a Davide, ma il testo conduce piuttosto a pensare ad
un re, che si trova di fronte ad una realtà regale ricevuta per successione al
trono.
“Quando
a me verrai?”, dice il salmista-re, esprimendo qualcosa di più della grazia di
essere aiutato. Egli, infatti, esprime il desiderio di vedere colui sul quale
si deve modellare, il Messia. Egli non si considera il centro del disegno di
Dio; sa che il centro del disegno di Dio è il Messia. La rettitudine del
salmista è tutta racchiusa nel desiderio dell'incontro con il Messia.
Il re
si propone di allontanare dalla reggia i disonesti. Al contrario cercherà di
avere rapporti stabili e di fiducia con i “fedeli del paese”, considerati come
la sua forza di base. Da questi fedeli trarrà i suoi servitori, in modo da
avere persone rette attorno a sé.
L'amministrazione
della giustizia lo vedrà impegnato con ogni attenzione per far sì che i
colpevoli vengano giudicati e condannati: “Ridurrò al silenzio ogni mattino
tutti i malvagi del paese...”. Dunque ogni mattino si occuperà dell'amministrazione della giustizia per tutto il tempo necessario, evitando l'accumulo dei casi, così che la città del Signore non abbia la presenza degli iniqui neppure nelle carceri.
tutti i malvagi del paese...”. Dunque ogni mattino si occuperà dell'amministrazione della giustizia per tutto il tempo necessario, evitando l'accumulo dei casi, così che la città del Signore non abbia la presenza degli iniqui neppure nelle carceri.
Egli
vuole rivolgersi a Dio con parole provenienti da un cuore integro: Così egli si
propone con l'aiuto di Dio di cantare “amore e giustizia” e di camminare “con
cuore innocente” dentro la sua casa, cioè nella sua realtà privata.