La disumanità dell'uomo non si materializza soltanto negli atti corrosivi dei malvagi. Si materializza anche nella corruttrice inattività dei buoni.

Martin Luther King

Se vedi la carità, vedi la Trinità.

( Sant'Agostino )

giovedì 26 giugno 2014



 LA VITA DELLA MADONNA
 Secondo le contemplazioni
della pia Suora STIGMATIZZATA
Anna Caterina Emmerick



Parte Seconda

L’AVVENTO
“Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!” (Lc 11,27)

Capitolo III
LE NOZZE DELLA SANTA VERGINE MARIA
 

La vita di Maria, dalle sue nozze fino alla nascita del bambino Gesù.
44 – La Santa Vergine viene promessa a Giuseppe.  45 – Visioni sulle nozze e sulle vesti nuziali di Giuseppe Maria Santissima.  46 – Visioni sull’anello nuziale di Maria Santissima. 47 – L’Annunciazione dell’arcangelo Gabriele.  48 – Maria e Giuseppe si mettono in viaggio per recarsi da Eli­sabetta.  49 – La Visitazione: Giuseppe e Maria arrivano alla casa di Zac­caria e di Elisabetta – Le due maternità più eccelse della storia cristiana si incontrano. 50 –  il Santo Sacramento e l’Incarnazione di Dio – Maria, punto di congiunzione tra l’Antica e la Nuova Alleanza.  51 -La nascita di Giovanni – Maria ritorna a Nazareth e Giuseppe è consolato 
dall'Angelo.

  
44 – La Santa Vergine viene promessa a Giuseppe

Le vergini lavoravano occupandosi di ricami, adornando e la­vando i tappeti, le vesti sacerdotali e gli arredi sacri.

All’età di quattordici anni prendevano marito e lasciavano il tempio. 
I santi genitori, presentando al tempio Maria, l’avevano dedi­cata al Signore come prescriveva la tradizione delle 
pie famiglie. I sacerdoti israeliti più elevati spiritualmente attendevano 
da tale sacrificio l’atteso Messia. 

Secondo il regolamento del tempio anche per Maria e altre sette compagne giunse il momento di prendere marito. 

Allora vidi Anna recarsi a Gerusalemme; Gioacchino frattanto non viveva più e lei aveva preso un altro marito su invito di Dio. Vidi la Vergi­ne tristemente commossa quando seppe che doveva lasciare il 
tem­pio, la sentii dire ai sacerdoti che era suo desiderio non andar via dal luogo sacro perché voleva dedicarsi interamente al Signore. 

Ma le fu risposto che era obbligata a sposarsi. Allora Maria si ritirò nella cella e pregò ardentemente. 
Spossata dall’emozione e dall’orazione, prese un vaso e andò ad attingere acqua da un pozzo; improvvisamente, sebbene 
non ve­desse alcuna apparizione o forma umana, sentì una voce che la ammonì
e la confortò, esortandola ad abbracciare la volontà di Dio e ad acconsentire all’unione che le sarebbe stata proposta. 

Non fu ancora la vera Annunciazione perché questa avvenne a Nazareth. Eppure quand’ero giovinetta scambiavo spesso quest’avvenimento con quello dell’Annunciazione. 

Vidi il sommo sacerdote che, sic­come era assai vecchio e non poteva reggersi da sé, veniva por­tato su una sedia fino al santuario. Mentre il fuoco del sacrificio ardeva, lo vidi leggere in lun­ghe pergamene appoggiate su un leggio.

Improvvisamente cadde in estasi, vidi che l’indice della mano gli era caduto sul passo in cui il profeta Isaia dice: 
“Ed uscirà un ramo dalla radice di Jesse, ed un fiore spunterà dalla sua radice”.  Quando il sacerdote ritornò 
in sé lesse quel passo e fu illuminato sul suo significato. Allora fece rivolgere un appello a tutti gli scapoli della tribù di Davide affinché si radunassero al tempio per prendere moglie.

All’appello del tempio risposero numerosi uomini di devota fama e di buon nome. 
Il giorno in cui Maria Santissima doveva essere presentata ai devoti astanti, pianse nella sua cella perché voleva restare vergi­ne. 

Il sommo sacerdote, seguendo la sua locuzione interiore, por­se a ciascuno dei convenuti un ramo, e ordinò loro di segnarci sopra il proprio nome e tenerlo in mano durante la preghiera ed il sacrificio. Poi i rami vennero raccolti e posti sull’altare dinanzi al Santissimo. 

il religioso allora disse ai giovani pretendenti che la Vergine Maria di Nazareth avrebbe sposato colui il cui ramo avesse sviluppato un germoglio. Mentre il fuoco ardeva e si faceva 
il sa­crificio, tutti erano assorti in preghiera, i ramoscelli giacevano di­nanzi al Santo dei Santi. Infine il sacerdote verificò i ramoscelli e, siccome nessuno dei medesimi era fiorito, li restituì a tutti gli sca­poli rinviandoli a casa. 

Fu allora che vidi un giovinetto bellissimo pregare con fervo­re in uno degli atri del tempio con le braccia rivolte verso l’alto. Rividi questo giovinetto sul Carmelo, presso i figli solitari dei pro­feti; qui visse nel sacrificio della continua preghiera affinché Dio concedesse all’umanità la salvezza e il compimento della Promes­sa. Vidi i sacerdoti cercare nei registri per verificare se avessero trascurato qualcuno dei discendenti di Davide, dopo approfondite ricerche trovarono quindi segnati sei fratelli di Betlemme, tra i quali uno si era assentato dal paese da lungo tempo. I prelati videro in questo fratello disperso una chiara indi­cazione simbolica, e ne ebbero pure un antico ricordo. 

Lo fecero quindi cercare e lo trovarono 
in un paesino attraversato da un fiume non lontano da Samaria; Giuseppe lavorava vicino all’acqua. Ossequioso all’esortazione del sommo sacerdote, 
il pio uomo si pulì e, indossata una nuova veste, si recò al tempio di Geru­salemme.

Egli aveva pregato fervorosamente 
per fare la volontà dell’Angelo, che significava l’adempimento delle antiche promesse messianiche. Sottoposto anch’egli alla prova degli scapoli, quando depose il ramoscello sull’ara questo fiorì. In tal modo Giuseppe fu 
rico­nosciuto come lo sposo destinato dal Signore alla Santa Vergine. 

Il sant’uomo fu così presentato a Maria al cospetto di Anna. La figlia della grazia lo accettò umilmente quale suo sposo, sottomessa al volere divino, liberata nella volontà di Colui al quale si era dedicata con tutta l’anima e il corpo.

45 – Visioni sulle nozze e sulle vesti nuziali di Giuseppe e Maria Santissima

Il matrimonio di Maria e Giuseppe si celebrò a Gerusalemme in una casa 
sita sul monte Sion, che spesso veniva presa in affit­to per tali solennità. 
La festa delle nozze durò quasi otto giorni. Oltre alle maestre e alle condiscepole di Maria, vi assistettero molti parenti di Anna e Gioacchino 
ed una famiglia proveniente da Gophna, alla quale appartenevano due vergini. 

Le nozze furono solenni...

Ho visto distintamente Maria abbigliata con la pomposa ve­ste nuziale. Era una veste larghissima azzurra senza maniche, le braccia erano coperte con le bende di lana bianca della camicia; allora le camicie non avevano le maniche ma solo bende penzolan­ti. Poi la Vergine

si era posta subito sotto il collo una collana tempestata di gioielli e ricamata con perle ed altri ornamenti. Notai che questa collana era formata dagli stessi disegni che si mostravano sull’orlo inferiore della veste dell’esseno Arcos. Grandissime rose rosse, bianche e gialle, miste alle foglie ver­di, erano tessute sull’abito o vi erano ricamate ad imitazione de­gli antichi abbigliamenti sacerdotali. 
Il lembo inferiore era adorno di fiocchi 
e frange, il superiore si univa col panno che ricopriva la testa. Al di sopra della veste si mostrava uno scapolare come quello di alcuni ordini monastici, per esempio dei Carmelitani: era di seta bianca, ricamato a fiorami d’oro e largo mezzo braccio, la parte esterna era adorna di pietre preziose. 

La Beata Vergine indossava sulla veste un ampio manto color azzurro che le ricadeva sulle spalle e terminava in uno strascico adorno di fiorami d’oro. 

I capelli erano stati acconciati in 
un modo veramente artisti­co: in tante ciocche riunite fra loro da fili di seta bianca e da per­le, di cui le estremità erano rivolte all’indietro. Si veniva a forma­re così come un’ampia rete, che ricadendo all’indietro, lungo il dor­so, 
lo ricopriva fino alla metà del mantello. Questa capigliatura era coperta da un ornamento che consisteva in frange e perle intrec­ciate tra loro. 

Sul capo portava una corona adorna di gioielli alta circa un palmo e, nel mezzo sopra la fronte, aveva incastrate tre perle, così tre altre ornavano ciascun lato. Le vergini del tempio si erano impegnate con abilità ad accon­ciare 
con destrezza la capigliatura di Maria. 

Nella mano sinistra la Santa Vergine portava una piccola ghir­landa di rose di seta di color bianco e rosso, e nella destra, come uno scettro, manteneva un candelabro dorato senza piedistallo, sopra vi ardeva una fiammella. 

Ai piedi portava sandali di stoffa verde dalle suole alte circa due dita tenute unite al piede da due nastri di color bianco e dora­to. Inoltre le dita dei piedi erano ricoperte da un pezzo di stoffa unito alla suola, come portavano le donne di condizioni agiate. 

Quando Anna le portò trepidante i begli abiti, la Santa Vergine era così umile che non voleva indossarli. Dopo le nozze i capelli le furono rivolti sul capo, 
le fu tolta la corona e le si poggiò 
sulle spalle un velo candido come il latte. 

La Vergine aveva un’abbondante chioma color biondo-rossic­cio, le ciglia nere e ben formate, la fronte alta, l’occhio grande, lo sguardo basso, dignitoso e modesto allo stesso tempo, sopracciglia nere e vivaci; il naso ben profilato, la bocca piccola e graziosa, il mento acuto. 

Maria era di media statura e il portamento, nel suo magnifi­co abbigliamento, era solenne e pieno di dignità. Dopo le nozze indossò una veste a righe, molto modesta, io ne posseggo 
gelo­samente un lembo tra le mie reliquie. 

A Cana e in altri luoghi la vidi portare questa stessa veste, mentre indossava l’altra, quella della cerimonia, solo nelle occasioni solenni. Durante le nozze gli ospiti di posizione agiata usavano cambiare più volte gli abiti. 

Quando Maria indossava i suoi abiti solenni assomigliava ad alcune donne famose nella storia dei tempi posteriori, per esem­pio all’imperatrice Elena e perfino alla regina Cunegonda, 
mentre la veste ordinaria delle Ebree la faceva somigliare piuttosto alle donne romane. Le stoffe erano opera di molti tessitori che abita­vano a Sion nelle vicinanze del Cenacolo. 

La bellezza di Maria Santissima è indescrivibile. Giuseppe invece indossava una veste lunga e larga di color celeste, come quella dei mugnai, chiusa fino all’orlo inferiore me­diante dei fermagli. Le ampie maniche si allacciavano ad uncinetto, avevano larghi risvolti e delle tasche interne. Intorno al collo ave­va avviluppata una stola larghissima.

(continua)