LA VITA DELLA MADONNA
Secondo le contemplazioni
della pia Suora STIGMATIZZATA
Anna Caterina Emmerick
Parte Seconda
L’AVVENTO
“Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il
latte!” (Lc 11,27)
Capitolo III
LE NOZZE DELLA SANTA VERGINE MARIA
La vita di Maria, dalle sue nozze fino alla nascita del bambino Gesù.
44 – La Santa Vergine viene promessa a Giuseppe. 45 – Visioni sulle nozze e sulle vesti nuziali di Giuseppe Maria Santissima. 46 – Visioni sull’anello nuziale di Maria Santissima. 47 – L’Annunciazione dell’arcangelo Gabriele. 48 – Maria e Giuseppe si mettono in viaggio per recarsi da Elisabetta. 49 – La Visitazione: Giuseppe e Maria arrivano alla casa di Zaccaria e di Elisabetta – Le due maternità più eccelse della storia cristiana si incontrano. 50 – il Santo Sacramento e l’Incarnazione di Dio – Maria, punto di congiunzione tra l’Antica e la Nuova Alleanza. 51 -La nascita di Giovanni – Maria ritorna a Nazareth e Giuseppe è consolato
dall'Angelo.
44 – La Santa Vergine viene promessa a Giuseppe
Le vergini lavoravano occupandosi di ricami, adornando e lavando i
tappeti, le vesti sacerdotali e gli arredi sacri.
All’età di quattordici anni
prendevano marito e lasciavano il tempio.
I santi genitori, presentando al
tempio Maria, l’avevano dedicata al Signore come prescriveva la tradizione
delle
pie famiglie. I sacerdoti israeliti più elevati spiritualmente attendevano
da tale sacrificio l’atteso Messia.
Secondo il regolamento del tempio anche per
Maria e altre sette compagne giunse il momento di prendere marito.
Allora vidi
Anna recarsi a Gerusalemme; Gioacchino frattanto non viveva più e lei aveva
preso un altro marito su invito di Dio. Vidi la Vergine tristemente commossa
quando seppe che doveva lasciare il
tempio, la sentii dire ai sacerdoti che
era suo desiderio non andar via dal luogo sacro perché voleva dedicarsi
interamente al Signore.
Ma le fu risposto che era obbligata a sposarsi. Allora
Maria si ritirò nella cella e pregò ardentemente.
Spossata dall’emozione e
dall’orazione, prese un vaso e andò ad attingere acqua da un pozzo;
improvvisamente, sebbene
non vedesse alcuna apparizione o forma umana, sentì una voce che la ammonì
e la confortò, esortandola ad abbracciare la volontà di
Dio e ad acconsentire all’unione che le sarebbe stata proposta.
Non fu ancora
la vera Annunciazione perché questa avvenne a Nazareth. Eppure quand’ero
giovinetta scambiavo spesso quest’avvenimento con quello dell’Annunciazione.
Vidi il sommo sacerdote che, siccome era assai vecchio e non poteva reggersi
da sé, veniva portato su una sedia fino al santuario. Mentre il fuoco del
sacrificio ardeva, lo vidi leggere in lunghe pergamene appoggiate su un
leggio.
Improvvisamente cadde in estasi, vidi che l’indice della mano gli era
caduto sul passo in cui il profeta Isaia dice:
“Ed uscirà un ramo dalla
radice di Jesse, ed un fiore spunterà dalla sua radice”. Quando il
sacerdote ritornò
in sé lesse quel passo e fu illuminato sul suo significato.
Allora fece rivolgere un appello a tutti gli scapoli della tribù di Davide
affinché si radunassero al tempio per prendere moglie.
All’appello del tempio
risposero numerosi uomini di devota fama e di buon nome.
Il giorno in cui Maria
Santissima doveva essere presentata ai devoti astanti, pianse nella sua cella
perché voleva restare vergine.
Il sommo sacerdote, seguendo la sua locuzione
interiore, porse a ciascuno dei convenuti un ramo, e ordinò loro di segnarci
sopra il proprio nome e tenerlo in mano durante la preghiera ed il sacrificio.
Poi i rami vennero raccolti e posti sull’altare dinanzi al Santissimo.
il
religioso allora disse ai giovani pretendenti che la Vergine Maria di Nazareth
avrebbe sposato colui il cui ramo avesse sviluppato un germoglio. Mentre il
fuoco ardeva e si faceva
il sacrificio, tutti erano assorti in preghiera, i
ramoscelli giacevano dinanzi al Santo dei Santi. Infine il sacerdote verificò
i ramoscelli e, siccome nessuno dei medesimi era fiorito, li restituì a tutti
gli scapoli rinviandoli a casa.
Fu allora che vidi un giovinetto bellissimo
pregare con fervore in uno degli atri del tempio con le braccia rivolte verso
l’alto. Rividi questo giovinetto sul Carmelo, presso i figli solitari dei profeti;
qui visse nel sacrificio della continua preghiera affinché Dio concedesse
all’umanità la salvezza e il compimento della Promessa. Vidi i sacerdoti
cercare nei registri per verificare se avessero trascurato qualcuno dei
discendenti di Davide, dopo approfondite ricerche trovarono quindi segnati sei
fratelli di Betlemme, tra i quali uno si era assentato dal paese da lungo
tempo. I prelati videro in questo fratello disperso una chiara indicazione
simbolica, e ne ebbero pure un antico ricordo.
Lo fecero quindi cercare e lo
trovarono
in un paesino attraversato da un fiume non lontano da Samaria;
Giuseppe lavorava vicino all’acqua. Ossequioso all’esortazione del sommo
sacerdote,
il pio uomo si pulì e, indossata una nuova veste, si recò al tempio
di Gerusalemme.
Egli aveva pregato fervorosamente
per fare la volontà
dell’Angelo, che significava l’adempimento delle antiche promesse messianiche.
Sottoposto anch’egli alla prova degli scapoli, quando depose il ramoscello
sull’ara questo fiorì. In tal modo Giuseppe fu
riconosciuto come lo sposo
destinato dal Signore alla Santa Vergine.
Il sant’uomo fu così presentato a
Maria al cospetto di Anna. La figlia della grazia lo accettò umilmente quale
suo sposo, sottomessa al volere divino, liberata nella volontà di Colui al
quale si era dedicata con tutta l’anima e il corpo.
45 – Visioni sulle nozze e sulle vesti nuziali di Giuseppe e Maria
Santissima
Il matrimonio di Maria e Giuseppe si celebrò a Gerusalemme in una
casa
sita sul monte Sion, che spesso veniva presa in affitto per tali
solennità.
La festa delle nozze durò quasi otto giorni. Oltre alle maestre e
alle condiscepole di Maria, vi assistettero molti parenti di Anna e Gioacchino
ed una famiglia proveniente da Gophna, alla quale appartenevano due vergini.
Le
nozze furono solenni...
Ho visto distintamente Maria abbigliata con la pomposa veste nuziale.
Era una veste larghissima azzurra senza maniche, le braccia erano coperte con
le bende di lana bianca della camicia; allora le camicie non avevano le maniche
ma solo bende penzolanti. Poi la Vergine
si era posta subito sotto il collo
una collana tempestata di gioielli e ricamata con perle ed altri ornamenti.
Notai che questa collana era formata dagli stessi disegni che si mostravano
sull’orlo inferiore della veste dell’esseno Arcos. Grandissime rose rosse,
bianche e gialle, miste alle foglie verdi, erano tessute sull’abito o vi erano
ricamate ad imitazione degli antichi abbigliamenti sacerdotali.
Il lembo
inferiore era adorno di fiocchi
e frange, il superiore si univa col panno che
ricopriva la testa. Al di sopra della veste si mostrava uno scapolare come
quello di alcuni ordini monastici, per esempio dei Carmelitani: era di seta
bianca, ricamato a fiorami d’oro e largo mezzo braccio, la parte esterna era
adorna di pietre preziose.
La Beata Vergine indossava sulla veste un ampio
manto color azzurro che le ricadeva sulle spalle e terminava in uno strascico
adorno di fiorami d’oro.
I capelli erano stati acconciati in
un modo veramente
artistico: in tante ciocche riunite fra loro da fili di seta bianca e da perle,
di cui le estremità erano rivolte all’indietro. Si veniva a formare così come
un’ampia rete, che ricadendo all’indietro, lungo il dorso,
lo ricopriva fino
alla metà del mantello. Questa capigliatura era coperta da un ornamento che
consisteva in frange e perle intrecciate tra loro.
Sul capo portava una corona
adorna di gioielli alta circa un palmo e, nel mezzo sopra la fronte, aveva
incastrate tre perle, così tre altre ornavano ciascun lato. Le vergini del
tempio si erano impegnate con abilità ad acconciare
con destrezza la
capigliatura di Maria.
Nella mano sinistra la Santa Vergine portava una piccola
ghirlanda di rose di seta di color bianco e rosso, e nella destra, come uno
scettro, manteneva un candelabro dorato senza piedistallo, sopra vi ardeva una
fiammella.
Ai piedi portava sandali di stoffa verde dalle suole alte circa due
dita tenute unite al piede da due nastri di color bianco e dorato. Inoltre le
dita dei piedi erano ricoperte da un pezzo di stoffa unito alla suola, come
portavano le donne di condizioni agiate.
Quando Anna le portò trepidante i
begli abiti, la Santa Vergine era così umile che non voleva indossarli. Dopo le
nozze i capelli le furono rivolti sul capo,
le fu tolta la corona e le si poggiò
sulle spalle un velo candido come il latte.
La Vergine aveva un’abbondante
chioma color biondo-rossiccio, le ciglia nere e ben formate, la fronte alta,
l’occhio grande, lo sguardo basso, dignitoso e modesto allo stesso tempo,
sopracciglia nere e vivaci; il naso ben profilato, la bocca piccola e graziosa,
il mento acuto.
Maria era di media statura e il portamento, nel suo magnifico
abbigliamento, era solenne e pieno di dignità. Dopo le nozze indossò una veste
a righe, molto modesta, io ne posseggo
gelosamente un lembo tra le mie
reliquie.
A Cana e in altri luoghi la vidi portare questa stessa veste, mentre
indossava l’altra, quella della cerimonia, solo nelle occasioni solenni.
Durante le nozze gli ospiti di posizione agiata usavano cambiare più volte gli
abiti.
Quando Maria indossava i suoi abiti solenni assomigliava ad alcune donne
famose nella storia dei tempi posteriori, per esempio all’imperatrice Elena e
perfino alla regina Cunegonda,
mentre la veste ordinaria delle Ebree la faceva
somigliare piuttosto alle donne romane. Le stoffe erano opera di molti
tessitori che abitavano a Sion nelle vicinanze del Cenacolo.
La bellezza di
Maria Santissima è indescrivibile. Giuseppe invece indossava una veste lunga e
larga di color celeste, come quella dei mugnai, chiusa fino all’orlo inferiore
mediante dei fermagli. Le ampie maniche si allacciavano ad uncinetto, avevano
larghi risvolti e delle tasche interne. Intorno al collo aveva avviluppata una
stola larghissima.
(continua)