La disumanità dell'uomo non si materializza soltanto negli atti corrosivi dei malvagi. Si materializza anche nella corruttrice inattività dei buoni.

Martin Luther King

Se vedi la carità, vedi la Trinità.

( Sant'Agostino )

giovedì 3 luglio 2014


Papa Francesco: noi chi seguiamo? Gesù o una casistica di norme e precetti?

Giugno 26, 2014 Redazione
«Gesù era un pastore! Un pastore che parlava la lingua del suo popolo, si faceva capire, diceva la verità: non negoziava mai le cose di Dio! 
Ma le diceva in tal modo che il popolo amava le cose di Dio. 
Per questo lo seguivano»


Papa Francesco, oggi nella Messa alla casa Santa Marta, ha posto questa domanda: perché tanta gente seguiva Gesù? Le folle, ha spiegato il Pontefice, «erano stupite dal suo insegnamento», cosa che invece non accadeva con altri oratori, da cui non erano affascinate. Francesco ha elencato quattro diversi tipi di predicatori, diversi da Gesù.

Innanzitutto i farisei, che «facevano della religione una collana di comandamenti e dei dieci che ce ne erano ne facevano più di trecento». Ma così trasformavano la fede in casistica, a serie di precetti da rispettare. Una casistica spesso «crudele», così che il popolo «li rispettava», ma alla fin fine non ne rimaneva affascinato. 


Poi c’erano i sadducei, che avevano fatto della loro fede un modo per conquistare il potere, e gli zeloti che «volevano fare la rivoluzione per liberare il popolo di Israele dall’occupazione romana». 

Il popolo, però, ha chiosato papa Francesco, «ha buonsenso e sa distinguere quando la frutta è matura e quando non c’è! E non li seguiva!». Il quarto gruppo, infine, era composto «da gente buona: si chiamavano gli Esseni», monaci che avevano consacrato la vita a Dio, ma il cui esempio non raggiungeva le folle.


COL POPOLO E CON DIO. Poi apparve Gesù e «le folle erano stupite: sentivano Gesù e il cuore era caldo; il messaggio di Gesù arrivava al cuore, guariva il cuore del popolo». Cristo «non aveva vergogna di parlare coi peccatori, andava a trovarli», stava in mezzo alla gente, come «il Buon Pastore». Non era «né un fariseo casistico moralista, né un sadduceo che faceva gli affari politici con i potenti, né un guerrigliero che cercava la liberazione politica del suo popolo, né un contemplativo del monastero. Era un pastore! Un pastore che parlava la lingua del suo popolo, si faceva capire, diceva la verità, le cose di Dio: non negoziava mai le cose di Dio! Ma le diceva in tal modo che il popolo amava le cose di Dio. Per questo lo seguivano».
Gesù stava in mezzo al popolo ma sempre richiamando il rapporto col Padre, Dio. Tanto più stava con la gente, tanto più era «collegato al Padre».



NOI CHI SEGUIAMO? Quindi papa Bergoglio ha posto di nuovo una domanda: «A me chi piace seguire? Quelli che mi parlano di cose astratte o di casistiche morali; quelli che si dicono del popolo di Dio, ma non hanno fede e negoziano tutto con i poteri politici, economici; quelli che vogliono sempre fare cose strane, cose distruttive, guerre cosiddette di liberazione, ma che alla fine non sono le strade del Signore; o un contemplativo lontano? A chi piace a me seguire? Che questa domanda ci faccia arrivare alla preghiera e chiedere a Dio, il Padre, che ci faccia arrivare vicino a Gesù per seguire Gesù, per essere stupiti di quello che Gesù ci dice».