LA DEVOZIONE ALLA MADONNA
(Dal libro di P. Stefano Maria Manelli )
“Noi siamo più felici della Madonna, perché…Lei non ha avuto una Santa Vergine da amare!...”.
Questa uscita deliziosa di S. Teresina non dovrebbe lasciarci indifferenti. E’ talmente bella e sorprendente!
Ci fa comprendere in un baleno l’incanto dell’amore alla Madonna. Ci fa capire in un attimo di quale felicità noi siamo privi, senza la devozione alla Madonna.
Quel gran "folle dell’Immacolata” che fu san Massimiliano Kolbe, diceva con trasporto: “Miei cari figli, se desiderate vivere e morire felici, sforzatevi di approfondire l’amore filiale verso la nostra Mammina Celeste”.
….
Un giorno un confratello chiese a Padre Pio da Pietralcina: “Padre, che cosa pensa lei della Madonna?”.
Rispose: “Vale più che la teologia e la filosofia”.
Questa risposta di P. Pio è l’eco di quelle parole dello Spirito Santo che la Liturgia fa dire alla Madonna: “Io abito nelle sommità dei cieli e penetro nelle profondità degli abissi” (Ecci 24,5).
Quale celeste immesità è il mistero di Maria!
Ma la Madonna è nostra. E’ di Dio e dell’umanità. E’ la Mamma di Gesù ed è la Mamma nostra.
"Ecco tuo figlio” (Giov. 19,26). La Madonna non può non amarci. La maternità è amore. Se S. Paolo provava” l’ansia quotidiana e la sollecitudine per tutte le Chiese” (2 Cor.2,28), quando più la Madonna, che è la Madre universale?
Ma la Madonna è nostra. E’ di Dio e dell’umanità. E’ la Mamma di Gesù ed è la Mamma nostra.
"Ecco tuo figlio” (Giov. 19,26). La Madonna non può non amarci. La maternità è amore. Se S. Paolo provava” l’ansia quotidiana e la sollecitudine per tutte le Chiese” (2 Cor.2,28), quando più la Madonna, che è la Madre universale?
Il S. Curato d’Ars arriva a dire che neppure in Cielo la Madonna può godersi in pace il Paradiso, perché è come una Mamma che ha i figli fuori casa e ne attende il ritorno. Le sue preoccupazioni finiranno solo alla fine dei tempi, quando l’ultimo figlio entrerà nella Casa del Padre, ed Ella, finalmente, attorniata dai figli, potrà godersi in pace il Paradiso!
Ma noi come rispondiamo all’amore della celeste Mamma? Vogliamo venerarla con gratitudine? Sentiamo di amarla come nostra Madre? Ci sforziamo di somigliarle come veri figli?
Ma noi come rispondiamo all’amore della celeste Mamma? Vogliamo venerarla con gratitudine? Sentiamo di amarla come nostra Madre? Ci sforziamo di somigliarle come veri figli?
“Ecco tua Madre” (Giov. 19,27).
Se la Madonna è nostra Mamma, è chiaro che
Se la Madonna è nostra Mamma, è chiaro che
“ la pietà della Chiesa verso la Vergine Maria è elemento intrinseco del culto cristiano”, e noi
"non possiamo essere cristiani senza essere mariani", secondo le belle espressioni del Papa Paolo VI.
Quando più mariani, dunque, tanto più cristiani.
Quanto più saremo della Madonna, tanto più saremo di Gesù. Quanto più somiglieremo alla Divina Madre, tanto più somiglieremo al nostro Divin fratello Gesù, “figlio della verginità” di Maria (S. Ambrogio).
Quando più mariani, dunque, tanto più cristiani.
Quanto più saremo della Madonna, tanto più saremo di Gesù. Quanto più somiglieremo alla Divina Madre, tanto più somiglieremo al nostro Divin fratello Gesù, “figlio della verginità” di Maria (S. Ambrogio).
Questo diventare “conformi a Gesù” (Rom. 8.29)
in Maria, è il frutto genuino della devozione alla Madonna.
Come S. Giovanni Evangelista “accolse Maria nella sua casa” (Giov. 19,27), così sia dato a noi di accogliere la Madonna nella dimora del nostro cuore.
Se noi non abbiamo una vera devozione mariana, con S. Francesco di Sales dovremmo invocare spesso: “Dio mio! Quando avremo la grazia che la Santa Vergine venga a nascere nel nostro cuore?”.
Se invece abbiamo già la grazia della devozione alla Madonna, dobbiamo accrescerla con ogni studio e ogni sforzo, perché dalla presenza viva della Madonna nella nostra vita, come nella vita di tutta la Chiesa, dipende la salvezza e la santificazione. “Maria - diceva S. Bernardo – è tutta la ragione della nostra speranza”. Così predicava anche S. Luigi Grignon di Monfort. Così insegnava pure S. Luigi Grignon di Monfort. Così insegnava pure S. Alfonso M. de’ Liguori; e di questo era ben convinto S. Giovanni Bosco, che in un suo celebre sogno vide la nave della Chiesa stare salda e vittoriosa nella tempesta, perché ancorata alle due incrollabili colonne: l’Eucarestia e l’Immacolata.
(continua)