La disumanità dell'uomo non si materializza soltanto negli atti corrosivi dei malvagi. Si materializza anche nella corruttrice inattività dei buoni.

Martin Luther King

Se vedi la carità, vedi la Trinità.

( Sant'Agostino )

sabato 23 agosto 2014


LA VITA DELLA MADONNA
 Secondo le contemplazioni
della pia Suora STIGMATIZZATA
Anna Caterina Emmerick

Capitolo x


129 – L’Addolorata

Vidi Gesù, pallido in viso, vegliare nella caverna del Getse­mani, la barba ed i capelli erano imbevuti dal sangue vivido in seguito alle dolorose visioni.

Ormai mancava poco alla mezzanot­te. Durante l’agonia del Salvatore vidi la Madre del Signore, Maria Maddalena, Maria figlia di Cleofa e Maria Salomè, passare dal Cenacolo alla casa di Maria di Marco. La Vergine era assai tri­ste per le visioni avute e per le voci che correvano sul destino di Gesù. 

L’Addolorata viveva nell’anima l’agonia del suo Figliolo Di­vino. Per averne notizie si era recata, coperta da un ampio velo, con Maddalena e Salomè fino alla valle di Giosafat. Su questo cammino spesso protendeva le braccia verso il monte degli Ulivi, perché vedeva spiritualmente il suo caro Gesù bagnato di sudore sanguigno. 

Notai la luce della sua anima protendersi verso il Figlio Divino.
Anche il Redentore guardava spiritualmente la sua diletta Madre per chiederLe soccorso e conforto.

Contemplai quella fusione di cuori e di anime sotto forma di raggi che investivano la Santa Madre e suo Figlio. Il Redentore provò compassione anche per il dolore di Maddalena perché sa­peva che l’amore della convertita era il più grande dopo quello incomparabile di sua Madre. Quella sera c’era poco movimento a Gerusalemme; gli Ebrei erano nelle loro case occupati nei preparativi della festa, e gli ac­campamenti dei forestieri convenuti per la Pasqua non erano nel­le vicinanze del monte degli Ulivi. Mentre erravo con lo sguardo per il monte stesso, vidi alcuni amici e discepoli di Gesù 
cammi­nare ed intrattenersi inquieti, in attesa di qualche evento. Vidi il Redentore nella grotta assorto nell’intensa contempla­zione delle anime 
del Cielo, dei Patriarchi e dei Profeti del­l’antichità, dei parenti della sua cara Madre e del Battista, 
dei Santi dell’Antica Alleanza e degli Angeli. 

Tutti i Beati avevano la fron­te cinta da una corona i cui fiori erano diversi per colore, corolla e profumo, a seconda delle vittorie conseguite per la gloria di Dio. 

Dalla Passione del Verbo fatto uomo sarebbe dipesa la sorte dell’umanità. 

Ma queste immagini consolanti svanirono quando giunsero gli Angeli e gli mostrarono la Passione imminente: il tradimento di Giuda, la fuga dei discepoli e gli insulti davanti ad Anna e Caifa, il rinnegamento di Pietro, il tribunale di Pilato, le derisioni di Erode, la flagellazione e la coronazione di spine, la condanna a mor­te, le cadute sotto la Croce, l’incontro con la Madonna, gli sveni­menti di Lei, gli insulti dei carnefici, il sudano di Veronica, la Cro­cifissione, gli oltraggi dei farisei, i Dolori di Maria Santissima, di Maddalena e di Giovanni, il colpo di lancia nel costato, le ultime parole sulla Croce. 

Tutto gli fu presentato nei più minimi dettagli. 
Vidi come il Signore contemplasse tutti i gesti, udisse tutte le parole, notasse tutto quello che passava nelle anime e come accettava tutto volontariamente, pronto a sottoporsi a tutto questo per amore de­gli uomini. Quando Gesù, sostenuto da Giovanni e Giacomo, entrò trasfi­gurato per la seconda volta nella grotta, erano circa le undici e un quarto. 
I due Apostoli, dopo averlo lasciato solo, ritornarono in­dietro. Il Signore vide la luna di nuovo circondata dall’alone luminoso con la macchia rossa al centro, ma la luce dell’astro adesso era di­versa da quella emanata durante le grandi visioni angosciose del Signore. 

Ciò che contristò più dolorosamente Gesù fu il vedersi inchio­dato alla Croce in uno stato di nudità completa per espiare l’impu­dicizia degli uomini; pregò allora con fervore affinché quell’u­miliazione gli fosse risparmiata e gli fosse almeno accordato di avere una cintura attorno ai reni. 

Seppe che questa sua preghiera sarebbe stata esaudita per mezzo di un uomo compassionevole.

Sentii anche la profonda unione spirituale con la Santa Vergine e il Dolore sofferto da sua Madre, la quale in quel momento giace­va nelle braccia delle pie donne priva di sensi. 
Infatti durante l’agonia spirituale di Gesù vidi la Madonna, in casa di Maria di Marco, affranta dal dolore e dall’angoscia. Ella si trovava insieme con Maria e Maddalena nel giardino della casa e restava accasciata sulle ginocchia sopra una pietra.

Più volte perse i sensi: allora vedeva in spirito Gesù ricoperto di sangue e di su­dore, e tendeva le mani come se avesse voluto asciugarlo e con­solarlo. Gli Apostoli intanto si erano addormentati nel chiosco di fo­gliame del Getsemani. Gli altri discepoli, disorientati, avevano pri­ma vagato da una parte all’altra e poi, avendo udito qualcosa sulle spaventevoli profezie di Gesù, si erano quasi tutti dispersi. Vidi Gesù che pregava ancora nella grotta e che soffriva per la codardia della natura umana. 

Sfinito e tremante lo udii dire: “Padre mio, se è possibile passi da me questo calice; però si fac­cia non la mia, ma la tua volontà!”.

130 – La Santa Vergine sviene più volte ed è sostenuta dalle pie donne – Il Travaglio della Genitrice

Vidi Gesù quando fu arrestato al di là del Cedron, fu quindi spinto attraverso uno stretto sentiero, tra sassi e cardi che feriva­no i suoi piedi nudi. 

I perfidi farisei nel vedere i suoi piedi 
insanguinati, lo insultavano. 

Il Redentore frattanto continuava a camminare spinto, punzec­chiato dalle lance e insultato, fra atroci sofferenze e umiliazioni. 

Il triste corteo si dirigeva verso il tempio attraversando il villaggio di Ofei, al monte Sion dove abitavano Anna e Caifa. Intanto la Santa Vergine con nove pie donne andava inquieta per la valle di Giosafat. Lazzaro, Giovanni, Marco e un figlio di Simeone le rag­giunsero. Si udivano in distanza le grida e gli insulti degli sgher­ri; si vedevano le luci delle lanterne. 

Ad un tratto la Madonna svenne. 

Allora le pie donne la so­stennero premurose e poi l’accompagnarono di nuovo a casa di Maria, madre di Marco. Vidi, intanto, il Salvatore stramazzare al suolo; allora un sol­dato propose ai commilitoni di scioglierGli le mani affinché aves­se potuto servirsene nelle cadute. 

Un altro porse a Gesù dell’acqua, raccolta da una fonte nel suo casco. Il Redentore fu pieno di 
gra­titudine per quei due. Li vidi pervasi da una luce di grazia. Prima della morte di Gesù vidi quei soldati convertirsi e diventare suoi discepoli. Frattanto i poveri e gli infermi che erano stati tanto beneficati da Gesù videro trascinare la Madre dalle pie donne per le vie di Gerusalemme. 

La Genitrice, oppressa dal dolore, aveva un viso tanto buono, estremamente pallido e sofferente; tutti l’identificavano come la Madre del Santo Taumaturgo. 

Le pie donne dovevano nascondere spesso la Vergine per evitare le insolenze e le ingiurie degli sgherri e dei farisei. 

Quando si udì il grido dal Sinedrio: “È degno di morte!” vidi le tenebre celebrare il loro trionfo sulla luce. 

Timoroso che la triste notizia giungesse alla Vergine per boc­ca di qualche nemico, Giovanni, profondamente afflitto nello sguar­do e nell’anima, guardò il Maestro Divino e sembrò digli: “Tu sai perché vado”. Poi uscì come se fosse stato inviato dallo stesso Redentore. Per tutto il tempo in cui Gesù fu sottoposto al giudizio e alle più atroci umiliazioni, la Santa Vergine si tenne in continua comu­nicazione spirituale con Lui. 

Ella sapeva e sentiva nella sua carne quanto succedeva al suo diletto Figlio e soffriva con Lui. La sua anima era come quella di Gesù, immersa in una con­tinua orazione per i carnefici: il suo cuore materno si raccoman­dava all’Altissimo affinché non lasciasse consumare il crimine. 

Quando Giovanni le raccontò dell’orribile condanna e delle umiliazioni patite da Gesù, alle quali egli aveva assistito, la Santa Vergine gli chiese di accompagnarLa sul luogo del supplizio. 

Vidi allora l’Apostolo prediletto accompagnare Maria Santissima, Mad­dalena ed alcune pie donne per le stradine di Gerusalemme illu­minate solo dalla luna.
(continua)