La disumanità dell'uomo non si materializza soltanto negli atti corrosivi dei malvagi. Si materializza anche nella corruttrice inattività dei buoni.

Martin Luther King

Se vedi la carità, vedi la Trinità.

( Sant'Agostino )

sabato 23 agosto 2014

LA VITA DELLA MADONNA
 Secondo le contemplazioni
della pia Suora STIGMATIZZATA
Anna Caterina Emmerick

Capitolo X

131 – La Madonna Addolorata incontra 
nella casa di Caifa l’apostolo Pietro 
pieno di vergogna

Vidi il cuore materno della Madonna che, straziato, gridava pietà a Dio affinché non permettesse che questo delitto avesse a compiersi e perché voleva deviare quei dolori dal suo Figlio San­tissimo. 

La disperazione delle pie donne, che passavano per le strette vie di Gerusalemme, attirava la compassione di alcuni e le ingiurie degli altri: “Madre sventurata, Madre del dolore, quale sofferenza sopporti per il Santo d’Israele!” 
così si esprimevano i passanti ben disposti che la vedevano spesso svenire dal dolore. 

La Santa Vergine sveniva di continuo vedendo, nelle sue contemplazioni, Gesù oltraggiato e barcollante o caduto a terra. 

Ella però si riprendeva subito e continuava il penoso e triste cammi­no. Mentre il corteo delle pie donne attraversava un vicolo per rag­giungere l’abitazione di Caifa, la Vergine si trovò di fronte ad un altro dolore: vide gli operai che preparavano la Croce di legno per il suo Figlio Divino. 

I nemici di Gesù avevano fatto preparare la Croce appena era giunta la notizia del suo arresto in modo da essere in condizione di dare immediata esecuzione al probabile giudizio che Pilato avrebbe pronunciato. I Romani frattanto avevano già preparato la croce dei due ladroni. 

Gli operai maledicevano Gesù perché dove­vano lavorare di notte. 

A quella vista l’Addolorata subì un dolore straziante al petto e pregò per questi ciechi che maledivano il suo amato Figliolo mentre preparavano lo strumento per il supplizio del Redentore dell’umanità. Giunta nel cortile esterno e fatto il giro della casa di Caifa, Maria, sempre accompagnata dalle pie donne e da Giovan­ni, attraversò il cortile e si fermò all’entrata di un altro. Questa porta sola la separava dal suo amatissimo Figlio, il quale al canto del gallo era stato introdotto nella prigione posta sotto la casa di Caifa. Improvvisamente la porta si spalancò e uscì Pietro, che precedeva parecchie altre persone, con le braccia sulla testa e il pianto in gola. 

All’Apostolo sconvolto, trovandosi di fronte la Ver­gine, sembrò di vedere al chiarore lunare lo sguardo di rimprove­ro di Gesù, di Colui che egli aveva rinnegato per paura, pur aman­dolo nel suo cuore. La Vergine allora gli domandò: “Simone, 
in­formami di quanto avviene al mio Figliolo”. Pietro non rispose, si torceva solo le mani. La sua anima era fortemente tormentata per il rimorso. La Madonna gli si avvicinò triste dicendogli: “Si­mone, perché non mi rispondi?”. “Oh, Madre, non mi parlare! Hanno condannato a morte Gesù che io ho vergognosamente rinnegato per tre volte…”. Subito dopo queste parole, Pietro fuggi via verso la grotta del monte degli Ulivi. 

L’Addolorata si sentì spezzare il cuore al pensiero che que­sto ennesimo dolore aveva ancor più straziato il suo Figliolo. 

Così tormentata, cadde vicino a quella stessa porta dalla qua­le aveva visto uscire Pietro; Ella cadde sopra una pietra, su cui rimasero impresse le orme della sua mano destra e del suo piede. 

Questa pietra esiste ancora, l’ho vista, ma non mi rammento più dove. Frattanto, dopo che Gesù era stato portato in prigione, le porte del cortile rimasero aperte per far uscire la moltitudine. 

L’Ad­dolorata si sentiva dentro al Cuore del suo Figliolo. Vidi Maddale­na disperata, con gli indumenti disordinati ed i capelli scarmiglia­ti; 
la Santa Vergine invece, nonostante fosse così sofferente e stroncata dalle pene profonde, conservava una dignità e un decoro stra­ordinari. 

La Madre di Dio udì la gente che usciva dalla porta del cor­file proferire parole che la trafissero ancora una volta: “Non è forse la Madre di Gesù, quel Galileo? Suo Figlio sarà crocifisso, ma non prima della festa, almeno che non sia un grande criminale.

Allora la Vergine si spinse fin dentro, fin dove gli indemoniati ave­vano urlato poco prima: “È degno di morte!”. 

Ma giunta in quel­l’ambiente appestato, la Vergine perse nuovamente i sensi e, sor­retta da Giovanni e dalle pie donne, fu condotta via più simile a una morta che ad una creatura vivente, mentre molta gente guar­dava in silenzio. 

Era come se uno spirito celeste avesse attraver­sato l’inferno. Appena Maria si fu ripresa, insieme con le pie donne e Gio­vanni, ripassarono per il luogo dove si stava preparando la Cro­ce. Gli operai non riuscivano a terminarla; dovevano continuamente portare dell’altro legno, perché il tale e tal altro pezzo non servi­va o si fendeva. Questo capitò affinché le diverse qualità di legno fossero combinate nel modo in cui Iddio voleva. Tra l’altro vidi che gli Angeli spingevano gli operai a ricominciare sempre di nuovo finché si compisse quanto era stato prestabilito.
(continua)