La disumanità dell'uomo non si materializza soltanto negli atti corrosivi dei malvagi. Si materializza anche nella corruttrice inattività dei buoni.

Martin Luther King

Se vedi la carità, vedi la Trinità.

( Sant'Agostino )

domenica 23 marzo 2014


 

Mentre il Diario sta per chiudersi, Christophe annota: «Sì, continuo a sceglierti, Maria, come madre e come compagna di viaggio, insieme a Giuseppe, nella comunione dei santi. Accanto a te io sono offerto». Maria lo ha accompagnato nel cammino di tutta la sua esistenza. Una consacrazione a lei, durata vent’anni, in cui egli ha potuto crescere come figlio e come fratello, imparando da lei quell’offerta di sé senza riserve, quel canto del Magnificat che fa della propria vita una lode continua a colui che solo è grande.

Anche Giuseppe è immagine eloquente per la vita del monaco: uomo di fede che ha saputo accogliere accanto a Maria il mistero di un Dio che si fa uomo; uomo della casa, che si è preso cura della sua famiglia; uomo fedele alla parola di Dio, lampada che ha illuminato la sua vita anche nei momenti più difficili; uomo silenzioso, taciturno, senza lamentele, che ha conservato ogni cosa nel suo cuore. Uomo lavoratore e “lavorato”: non è Giuseppe a essere il falegname che pialla, lavora, forgia il legno. Il falegname è Dio e Giuseppe è il legno che viene lavorato, raddrizzato, piallato, levigato e ben fissato al suo posto, all’interno dell’opera di Dio. Anche Christophe si sente “lavorato” così, chiamato a diventare «sentinella della Parola fatta carne» e ad accoglierla senza sconti nella propria storia, continuando a cantare il suo Magnificat.