La disumanità dell'uomo non si materializza soltanto negli atti corrosivi dei malvagi. Si materializza anche nella corruttrice inattività dei buoni.

Martin Luther King

Se vedi la carità, vedi la Trinità.

( Sant'Agostino )

mercoledì 20 agosto 2014



LA VITA DELLA MADONNA
 Secondo le contemplazioni
della pia Suora STIGMATIZZATA
Anna Caterina Emmerick

Capitolo IX

119 – Maria Santissima accompagna Gesù al tempio di Gerusalemme

Nella casa di Nazareth c’erano tre stanze. Quella più grande e comoda era della Santa Vergine e fungeva anche da oratorio per la preghiera comune della Santa Famiglia. 

Durante la giornata essi erano raramente insieme. Giuseppe la­vorava nella sua stanza adattata a piccola officina; lo vidi levigare dei pezzi di legno, talvolta Gesù l’aiutava. 
Maria era occupata col ricamo e il cucito, vicino aveva sempre un cestino. Ognuno dor­miva nella sua stanza. Vidi Gesù mentre aiutava i suoi genitori oppure pregava e si ritirava in meditazione. 

Egli era divenuto un modello per tutti i fanciulli di Nazareth. Gesù aveva una figura slanciata, esile e delicata, un visetto ovale; nonostante godesse ottima salute aveva un colorito pallido. I suoi capelli castano-biondi gli scendevano sulla fronte ed erano lunghi fin sulle spalle. 
All’età di otto anni, accompagnato dalla Santa Madre e dal mite Giuseppe, si recò per la prima volta al tempio di Gerusalemme; da allora così fecero ogni anno. Già in quella prima occasione il piccolo Gesù attirò l’attenzione degli scribi e dei farisei. Vidi poi il divino Adolescente all’età di dodici anni, assiso su di un alto seggio e circondato da molti Giudei e anziani che in­dossavano vesti sacerdotali. Tutti ascoltavano con attenzione 
il pic­colo Maestro, non pochi però erano sdegnati contro di Lui. 
Gesù parlò anche di astronomia, architettura, geometria, matematica, giu­risprudenza, tutto applicato alla Legge celeste, alla promessa 
mes­sianica, alle profezie e ai ministri del culto. 

Gesù discuteva e insegnava in questo modo già da qualche ora, quando entrarono nel tempio Maria e Giuseppe molto preoc­cupati; la santa Coppia chiese notizie del divino Adolescente ai leviti che lo conoscevano. Allora Gesù, avvertito da uno di questi, lasciò l’aula e si recò dov’era atteso. 

Giuseppe taceva, invaso dall’ammirazione, ma udii la Santa Vergine rimproverare bonariamente Gesù in questo modo: “Figlio mio, perché ci hai fatto questo? Io e tuo padre ti abbiamo cercato molto addolorati e preoccupati…” Gesù così Le rispose: “Perché cercarmi? Non sapevate che devo interessarmi alle cose del Padre mio?”.

120 – La morte di Giuseppe

Il Redentore aveva compiuto trent’anni ed era florido, invece Giuseppe invecchiava sempre più e deperiva. Vidi spesso la Santa Vergine e Gesù avvicinarsi a lui per recargli conforto. La dolce sposa gli teneva compagnia seduta accanto al suo giaciglio. Quando Giuseppe entrò in agonia, la Vergine sostava al suo capezzale mentre Gesù adagiò la testa sul petto di lui. Vidi la stanzetta del santo moribondo inondata di luce e gremita di 
An­geli. Poi la salma di Giuseppe, con le braccia congiunte sul petto, fu avvolta tra bianche lenzuola e collocata dentro un angusto fe­retro che fu deposto in una decorosa grotta sepolcrale, donata alla Santa Famiglia da una persona generosa. 

Oltre a Gesù e a sua Madre, pochi altri addolorati accompagnarono il feretro. Ammirai un radioso stuolo di Angeli che accompagnavano il corteo fune­bre, circondando la salma del buon Giuseppe. Certamente Egli morì prima di Gesù perché non avrebbe potu­to sopportare la crocifissione del Figlio tanto amato. 

Il buon mari­to di Maria Santissima aveva sofferto molto in conseguenza delle continue insidie dei Giudei tese contro il Redentore. Quegli empi manifestavano il loro odio vociferando che il “figlio del falegname” pretendeva di saper tutto. 

Erano pieni d’invidia e di odio perché Gesù aveva molto se­guito tra i giovani ed impugnava spesso la dottrina e gli insegna­menti dei farisei.

 Il Signore sopportò con grande pazienza, fin dalla più giovane età, queste persecuzioni e la Santa Vergine con Giu­seppe soffrivano non poco di fronte a queste avversità. 

Era chiamato dai farisei “vagabondo” perché spesso passeggiava con i suoi seguaci a Gerusalemme nei giorni di festa.

Dopo la morte di San Giuseppe, Gesù e la Santa Madre, per vivere tranquilli si trasferirono in un luogo remoto fra Cafarnao e Betsaida. 

In questo luogo Levi di Cafarnao, che tanto amava la Santa Famiglia, aveva messo a loro disposizione una casetta e al­cuni domestici. Piena d’amore per suo Figlio, vidi la Santa Vergine che lo 
ac­compagnava in alcuni viaggi. Numerose persone e conoscenti tro­vavano conforto solo ad incontrare lo sguardo della Madre di Dio; parecchi la confortarono per la perdita del santo consorte.


121 – Le visioni di Maria “la silenziosa” 
sulla Santa Vergine
A circa trent’anni, Gesù partì da Cafarnao diretto a Ebron. Attraversò belle regioni avvicinandosi ai bagni caldi di Emmaus. Giunto a Betania, Gesù si recò da Lazzaro che possedeva una gran­de casa, orti e giardini. La sorella Maria stava in un’altra abitazione. 

Lazzaro era molto amico della Santa Famiglia; aveva soccorso anche Giuseppe e Maria con molte offerte e aiutò sempre la comunità cristiana. 

Lazzaro, divenuto giudeo, osservava la legge. Aveva otto anni più di Gesù. Egli possedeva un terreno dalla parte della città prospiciente il monte Sion, aveva ceduto al tempio la maggior parte dei suoi possedimenti. Il suo podere a Betania era molto esteso: compren­deva giardini, terrazze e pozzi ed era circondato da un doppio fossato. 

La famiglia di Lazzaro era a conoscenza delle profezie di Simeone e di Anna. Dei quindici figli avuti dai genitori di Lazzaro, soltanto quat­tro sopravvivevano al tempo della predicazione di Gesù: oltre a Lazzaro, v’erano Marta, due anni più giovane di lui, Maria “la silenziosa e più giovane di Marta, poi Maria Maddalena, la più giovane della famiglia. La “silenziosa” era considerata a torto poco intelligente, ma invece era molto saggia e accetta a Dio. Non è nominata nel Vangelo. 

La “silenziosa” trattava sempre di argomenti celesti, come se vedesse, e fosse continuamente in contatto col Cielo; prestava quin­di molta attenzione alle parole del Maestro Divino, perché Egli le parlava del suo Padre Onnipotente. La “silenziosa” mai fissava Gesù frontalmente, ma solo da un lato. Sembrava che non vivesse più sulla terra ma nel mondo dello Spirito Divino; per questo la conversazione con Maria era in sostanza solo una lode e una pre­ghiera a Dio, una manifestazione di misteri divini. 

Ricordo che parlava dell’Incarnazione di Cristo come se la contemplasse nell’adorabile Trinità. 
La sua conversazione era mi­steriosa, parlava come se avesse delle visioni che le scorrevano dinanzi agli occhi: “Il Padre disse al Figlio di scendere sulla terra per incarnarsi in una Vergine Madre. 

A tale annuncio gli Angeli esultarono di gioia specialmente quando l’arcangelo Gabriele fu inviato dalla Vergine a portarLe la buona Novella”. 

Maria “la si­lenziosa” parlava del celeste Messaggero come se lo vedesse: lo de­scrisse come chi assiste allo svolgersi di una processione. Poi sem­brò che vedesse dinanzi ai suoi occhi l’arcangelo Gabriele disceso per annunziare l’Incarnazione del Verbo ed esortare Maria 
Santis­sima ad accettare la divina maternità. 

Maria disse che la Santa Vergine aveva riflettuto bene prima di rispondere perché doveva osservare il voto di verginità. Se aves­se rifiutato di aderire all’invito Celeste allora non sarebbe più sta­ta possibile l’Incarnazione e per molto tempo ancora Israele avrebbe dovuto sospirare il Messia. 

La “silenziosa” lodò la Santa Vergine e parlò 
della nascita di Gesù come se si rivolgesse 
al Neonato Divino: “O Bambino! Tu devi mangiar burro e miele”. 

Poi riferendosi al presente aggiunse: “Ora, o mio Gesù, comincia il tuo cammino sulla via dolorosa!”. Vidi che mentre parlava in questo modo lei era assente dal corpo, come se conversasse con persone invisibili agli occhi uma­ni. 

Gesù la interruppe per pregare e lodare il suo Padre Celeste. Quando il Salvatore lasciò “la silenziosa”, ella rimase dappri­ma estatica; poi si ritirò lentamente nel suo appartamento. Gesù ritornò da Lazzaro e Marta dicendo loro che l’anima di Maria non apparteneva più a questo mondo. Disse pure che lei era felice perché si trovava in uno stato d’impeccabilità. 

“La silenziosa” non aveva parlato ad alcuno come aveva fat­to col Redentore; pregava molto e soffriva per i peccati del mon­do. Per mezzo di una visione tremenda, partecipò in anticipo ai dolori e alla prossima Passione di Gesù. Allora ne fu talmente sconvolta e addolorata che lasciò per sempre questa terra.
(continua)